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Esteri

Gaza, Doha cerca di evitare il collasso del cessate il fuoco

Personale militare del Regno Unito ha frequentato corsi di addestramento o di formazione in Israele negli ultimi due anni

di Enzo Ricci -


Il Qatar sta continuando a monitorare l’accordo su Gaza e a lavorare per impedire il collasso del fragile cessate il fuoco in atto. Il portavoce del ministero degli Esteri di Doha, Majid al-Ansari, ha dichiarato che “gli sforzi di mediazione riguardo all’accordo di Gaza continuano, ma le violazioni dell’accordo sono preoccupanti”. Pur ribadendo la fiducia nel piano “del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, nel suo ruolo e in quello dei mediatori”, l’emirato teme che la situazione possa precipitare. Le lentezze nel passaggio alla seconda fase, dimostrano l’esistenza di ostacoli non semplici da superare.

Aumenta il numero dei morti

L’Aeronautica Militare israeliana ha eliminato due palestinesi mentre attraversavano la Linea Gialla e si avvicinavano alle forze dell’Adf nella Striscia di Gaza meridionale. Un altro uomo, qualificato come “militante” dalla Brigata Carmeli, è stato ucciso nel nord dell’enclave.

L’ufficio del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato che Israele ha ricevuto i “resti” di un ostaggio da Hamas. Dopo la benedizione di un rabbino militare, il trasferimento del feretro in Israele e gli esami presso l’Istituto di medicina legale, al termine del processo di identificazione, verrà informata la famiglia.

Aumenta la pressione israeliana in Cisgiordania

Le forze israeliane hanno chiuso tutti gli ingressi principali alla zona settentrionale di Ramallah, in Cisgiordania. I soldati hanno intensificato le misure di sicurezza intorno alla città e nei villaggi e nelle località che si trovano a nord, nord-ovest e a est di Ramallah. Due persone sono rimaste leggermente ferite durante un’aggressione all’arma bianca avvenuta vicino all’insediamento di Ateret. L’assalitore è stato colpito a morte dalle Idf. Alcuni militari sarebbero stati inviati nell’area dopo aver ricevuto la segnalazione di un individuo sospetto che, quando si sono avvicinati a lui, “ha iniziato a pugnalarli”.

La denuncia della delegazione del Pd

“La Cisgiordania è asfissiata dal regime di terrore imposto da Netanyahu: arresti arbitrari, utilizzo diffuso della tortura in pieno stile di pulizia etnica. L’obiettivo è spingere i palestinesi ad andare via”. Lo ha detto Laura Boldrini che, alla Camera, ha illustrato gli esiti della missione in Cisgiordania condotta dal 23 al 28 novembre scorsi con gli altri deputati dem Andrea Olando, Mauro Berruto, Valentina Ghio, Ouadid Bakkali, Sara Ferrari.

“Al nostro arrivo siamo stati bloccati più di due ore in aeroporto e interrogati, ci hanno chiesto di firmare un impegno a non svolgere alcuna attività contro lo Stato di Israele. E questo il clima in un Paese amico – ha raccontato Boldrini -. A Masafer Yatta ci siamo dovuto rifugiare in una casa di palestinesi e ci ha sorpreso molto la Farnesina, che ha dato un’altra versione dei fatti”.

La delegazione piddina, ha incontrato il figlio di Marwan Barghouti, il leader palestinese in carcere in Israele dal 2002, raccogliendo e diffondendo un suo appello pubblico per la liberazione del padre. Secondo l’ex presidente della Camera, “Barghouti è l’unico che può unire i palestinesi e creare una prospettiva di pace”.

Per Andrea Orlando “ci troviamo di fronte a un piano di pulizia etnica e al disegno di proseguire verso il grande Israele con violenze, aggressioni, espropri, carcere. Bisogna evitare che si spenga da luce, sostenere la cooperazione e la campagna per Barghouti libero, che è tutt’una con la battaglia il riconoscimento dello Stato palestinese”.

Imbarazzo a Londra

Il governo britannico, guidato dal premier laburista Keir Starmer, è stato costretto ad ammettere che personale militare del Regno Unito ha frequentato corsi di addestramento o di formazione in Israele negli ultimi due anni, nonostante le accuse di crimini di guerra rivolte all’esercito dello Stato ebraico per le operazioni militari post 7 ottobre 2023 a Gaza. A confermare la collaborazione con Tel Aviv è stato Al Carns, sottosegretario alla difesa, in risposta a un’interrogazione parlamentare della deputata ex laburista Zarah Sultana, ora esponente della sinistra radicale di Your Party.

Carns ha precisato che è “meno di 5” il totale degli ufficiali delle forze armate di sua maestà inviati ad addestrarsi, ma non ha negato quanto denunciato da Sultana sulla base di rivelazioni del sito di inchiesta Declassified UK.


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