Cultura & Spettacolo

Elena Sofia Ricci: “Nelle mie donne fragili e forti la mia fame d’amore”

di Nicola Santini -

ELENA SOFIA RICCI ATTRICE


Fino al 12 febbraio la vedremo in scena al Teatro Quirino di Roma nell’intensa “La dolce ala della giovinezza” di Tennessee Williams. E dall’indomani, dopo aver preso parte come superospite alla prima serata del Festival di Sanremo, Elena Sofia Ricci esordirà su Rai1 con una nuova fiction intitolata “I fiori sopra l’inferno”.
Sei in tournée con ” La dolce ala della giovinezza”; il tuo personaggio, Alexandra Del Lago, è un’attrice sul viale del tramonto, tossica, alcolizzata, terrorizzata dall’esito del suo ultimo film che immagina essere stato un flop. Ti conosciamo mentre sei in fuga da “te stessa”, cercando conforto tra le braccia di un giovane gigolò senza scrupoli. Quanto ti fa paura il tempo e quanto conta il giudizio della gente?
Alexandra è una donna non più giovane che si nutre del riconoscimento del pubblico, ha bisogno dell’applauso: per lei, il successo è l’ossigeno, l’aria che respira. Essere riconosciuta e amata è diventato una sorta di droga per fuggire dalla paura della morte. Nell’ultima parte della sua carriera ha scelto di lasciare il teatro, per tornare al cinema; ma sul grande schermo, esiste il primo piano: così tutta la sua vita, la sua terribile storia, le sue rughe, gli anni passati, vengono mostrati al pubblico in formato gigante, senza possibilità di essere nascosti o celati: si vede finita… e questo la terrorizza. Alexandra sa di essere invecchiata e pensa che questo non sia apprezzato e teme di non esistere più per il pubblico: per un attore non esistere più per il pubblico equivale quasi morire. Noi attori siamo fragili e abbiamo tutti bisogno di quella carezza, siamo accomunati da questa fame d’amore.
Alexandra è una figura sul baratro, al pari di tutte le figure fragili di Williams. A teatro scegli sempre di portare in scena donne fragili: come mai?
La vita è fatta di persone fragili, lo siamo tutti. Il grande teatro classico racconta tragedie esistenziali. La fragilitá é l’aspetto più bello della nostra umanità, è quello che ti fa empatizzare con il prossimo, quello che ti fa perdonare quelle parti di te che non ce la fanno. Per questo amo le donne del teatro, le scelgo proprio per queste caratteristiche. Tutti si riconoscono in loro. Come con Alexandra che ha paura di invecchiare e di morire. Queste paure non sono solo delle attrici, ma delle donne più in generale, soprattutto in un’ epoca in cui devi essere sempre attraente, bella e giovane. E invece no, possiamo essere anche delle donne fragili. Essere fragili è un valore, soprattutto se si è in grado di riconoscerlo.
Dal 13 febbraio, in prima serata su Rai1, debutterai con una nuova fiction: “Fiori sopra l’inferno”. Chi è Teresa Battaglia?
Teresa, il mio nuovo personaggio, é un commissario di polizia che studia i profili psichiatrici dei serial killer. É una donna speciale: ruvida, con un passato estremamente doloroso che l’ha resa una persona particolare: spigolosa, cinica, a tratti addirittura respingente. È Invece capace di grande empatia nei confronti dei bambini, dall’infanzia violata, che saranno tra i protagonisti di questa serie e dei più fragili in generale. Sa che per poter catturare un killer deve comprenderlo, capire quali sono le sue fragilità, quali inferni ha attraversato, per arrivare a compiere gesti così atroci. Teresa è abituata a combattere con i mostri fuori da sé, ma durante la serie, si troverà a combattere anche con uno dentro di se: Teresa è diabetica e scopre di aver cominciato a soffrire di Alzheimer. Questo personaggio mi ha entusiasmato perché mi ha permesso di indagare l’animo umano a 360°; mi ha permesso di indagare le feriti infantili.
Che rapporto hai con i ricordi?
I ricordi fanno parte di tutto quello che siamo stati e quello che siamo oggi: ricordare la nostra storia ci fa capire con quanta fatica, dedizione e bellezza, si è arrivati dove siamo: è un lungo viaggio la vita ed è fatta di ricordi. Ci sono ricordi bellissimi con cui potersi coccolare e ricordi dolorosi. Questi ultimi sono quelli che ci hanno fatto crescere di più.
Chi sono gli eroi, secondo te, nella vita reale?
Falcone, Borsellino, Francesca Morvillo, Martin Luther King, Rosa Luxemburg, Rosa Parks. Tutti gli uomini e le donne che sono stati pronti a sacrificare la propria vita per proteggere un ideale per amore della giustizia. Chi é dovuto partire per difendere la propria patria.


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