Cultura & Spettacolo

Ritrovarsi off line dopo essersi perduti: L’appello targato Scile per gli iperconnessi soli

di Nicola Santini -


Siamo talmente connessi in rete da essere dissociati nella società. È il caso di dire ci siamo persi, anzi “Ti ho perso”, come il titolo del nuovo singolo degli Scile, band di Matera composta da Davide Morina, Nicola Di Taranto e Salvatore Leone. Con testo e musica, gli Scile vogliono dire la loro andando un po’ fuori dal coro. Perché a parole in molti concordano su questo tema, ma nei fatti in pochi prendono le distanze da questo mondo effimero, e chi vive di notorietà, spesso dà il cattivo esempio.
Come nasce il brano “Ti ho perso”?
Durante la pandemia si è fatto un utilizzo smisurato dei social: se per un verso è servito a trascorrere qualche momento ludico, dall’altro pensiamo abbia contribuito ad alienare ulteriormente le persone. Di sicuro non è stato quel periodo particolarmente difficile per tutti a creare questo ma è una nostra riflessione: vorremmo evitare di andare verso un mondo che considera più i personaggi che le persone.
Il videoclip del brano è un perfetto esempio di come musica e immagine si rafforzino reciprocamente…
Abbiamo una grande passione per altre tipologie di arte oltre alla musica, come ad esempio il cinema. Spesso, soprattutto nei lavori precedenti, ci siamo cimentati nella creazione di veri cortometraggi, che dessero al brano una nuova chiave di lettura, quantomeno un motivo in più di esistere.
Ad alcuni artisti viene rinfacciato di esporsi non per sincero interesse ma per logiche commerciali. Dove sta il confine, secondo voi?
Il confine sta in tutto ciò che non si vede, il dietro le quinte di un progetto: il sistema musicale italiano è “tossico”. Sarai sempre scomodo se penserai di utilizzare la musica per avere la possibilità di esprimerti, sperimentare e mostrarti per quello che realmente sei, evitando di essere preparato come un albero di Natale.
Come vi relazionate con chi vi segue sui social?
Siamo sempre attenti nell’essere presenti e attivi, non tanto per cercare di conquistare l’interesse, quanto per condividerlo.
Qualche artista italiano o internazionale con cui vorresti collaborare?
Veniamo dalla strada, ci siamo trovati in tante occasioni a condividere il palco con altri artisti, anche nel realizzare produzioni benefiche: ad esempio un disco condiviso con un’altra band materana mirata alla raccolta fondi per l’Abruzzo.


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