Politica

Le due facce della Lega Treviso, trionfo Zaia I salviniani al palo

di Ivano Tolettini -

MATTEO SALVINI MINISTRO, LUCA ZAIA PRESIDENTE REGIONE VENETO


Le due facce della Lega. Se è un risultato interlocutorio, quelle delle Comunali di ieri, che soltanto con la prova dei ballottaggi certificherà chi ha vinto complessivamente, tuttavia si registrano già alcuni chiaroscuri che si prestano a diverse letture per la maggioranza di governo al Nord. La Lega di Zaia va bene nella sua Treviso che elegge il sindaco a valanga, mentre il Carroccio stecca a Brescia con Fabio Rolfi, ed a Vicenza Francesco Rucco, candidato del centrodestra e sindaco uscente di area leghista anche se non ha la tessera in tasca, sconta una situazione tutta locale. Le divisioni interne con tre suoi ex assessori (Matteo Tosetto, Claudio Cicero e Lucio Zoppello), che ha messo alla porta nel quinquennio e che si sono messi in proprio, due con una propria lista e il terzo, Tosetto, confluendo nel centrosinistra, penalizzano per ora il primo cittadino che nel 2018 sconfisse il centrosinistra già al primo turno per poche centinaia di voti. Con i suffragi degli ex compagni di viaggio Rucco, fermo al 43% quando sono stati scrutinati 55 seggi su 111, con ogni probabilità sarebbe stato riconfermato anche ieri, mentre adesso rischia il posto al ballottaggio con il rampante e stimato 33enne Giacomo Possamai del Pd, che è anche capogruppo in Regione e aveva rinunciato a correre per le Politiche per dare l’assalto a Palazzo Trissino. Invece, Il centrosinistra si aggiudica il capoluogo di provincia più popoloso, confermandosi a Brescia con i suoi quasi 200 mila abitanti, dove la vicesindaca uscente Laura Castelletti, e prima sindacanella storia, batte il leghista Fabio Rolfi, ex assessore regionale e a sua volta vicesindaco dal 2008 al 2013, il quale nonostante per lui si siano mossi i pezzi da novanta della politica nazionale di governo, dalla premier Meloni al suo segretario Salvini, non scalda il cuore dei concittadini. Che premiano la maggioranza uscente. “Questo risultato è figlio del buon governo di questi dieci anni. È un’emozione essere la prima donna sindaco di Brescia, è una soddisfazione aver vinto al primo turno. La città ha dato una chiara indicazione della strada da percorrere”, le prime dichiarazioni di quella che è stata per dieci anni la vicesindaca della città. “Le sconfitte fanno male, ma la città va ascoltata- afferma Rolfi – Sono molto contento del lavoro fatto in questi mesi di lavoro, abbiamo rafforzato la presenza civica del centrodestra e ora l’obiettivo è costruire una proposta ancora più convincente per i prossimi cinque anni”. Mentre il centrodestra come detto si conferma ampiamente a Treviso con Mario Conte che supera il 63% dei consensi ed a Imperia dove anche Claudio Scajola ottiene un largo successo personale.

AFFLUENZA E LEGA

Rispetto a cinque anni fa, quando si votava la sola domenica, nei 596 Comuni in cui anche ieri i cittadini si sono recati alle urne, l’affluenza è in calo di due punti, attestandosi al 59, 03%, dunque un risultato in linea con la costante diminuzione dei votanti, nonostante la domenica non fosse stata bella al Settentrione da spingere gli elettori al mare. A Brescia è stata leggermente in crescita rispetto al 2018. Comunque è la dimostrazione che neppure le Comunali strappano dal torpore gli elettori ed è prevedibile che al ballottaggio convincere la metà degli aventi diritto a recarsi alle urne non sarà agevole. Il risultato della Lega, per quando trattandosi di una consultazione comunale viene votato soprattutto il candidato, tuttavia è un passo indietro rispetto alle regionali di febbraio. Se è vero che a Sondrio la Lega vince appoggiando il candidato civico di centrodestra Marco Scaramellini, a Brescia quando i dati non sono definitivi (162 seggi su 203) la Lega Salvini non va oltre il 7,55% e anche Fratelli d’Italia con il 16,43% segna un sensibile arretramento rispetto alle politiche dove era al 24%.Primo partito alle Comunali nella Leonessa d’Italia è il Pd con il 26,8, ben al di sopra del voto di febbraio e settembre.

ZAIA

L’europarlamentare trevigiano Toni Da Re esprime la soddisfazione della Lega zaiana sottolineando l’ottimo risultato del sindaco uscente riconfermato Conte, che a Treviso con oltre il 64% (17 sezioni su 77) viaggia verso la sicura riconferma. “Avere fatto i congressi e avere superato la fase del commissariamento è stato positivo ed ha rinfrancato la base che vuole discutere e contare”, analizzava ieri Da Re, molto vicino a Zaia. Del resto, il successo personale di Conte è avvalorato dal consenso alla sua lista che ha ottenuto il 29,9% mentre quella della Lega il 18,5%. “Certamente è un risultato importante della mia civica – commentato Conte – Questo mi fa personalmente piacere perché significa che la comunità si fida di me, si fida del nome che porto, però credo che la Lega abbia fatto un risultato davvero straordinario. Devo ringraziare il mio partito e non mi vergogno di dire che appartengo ad un partito che è la Lega che rappresenta una comunità, una famiglia e che nelle difficoltà sa reagire esattamente come abbiamo fatto in questo momento”. Dunque, bene la Lega veneta di Zaia, meno bene quella di Salvini, tanto che anche a Vicenza la lista del Carroccio si ferma al 6,3%, dove stavolta neanche FdI fa sfracelli come alle Politiche. Ma allora c’era la premier da votare.

Torna alle notizie in home