Esteri

Scandalo partygate: “Boris Johnson mentì al Parlamento inglese”

di Martina Melli -


Un comitato interpartitico di legislatori Uk, ha stabilito – dopo un’indagine durata un anno – che l’ex primo ministro Boris Johnson, in merito allo scandalo “partygate”, ha deliberatamente mentito e fuorviato il Parlamento, ed era parte di una campagna per intimidire coloro che indagavano su di lui. Un duro report stilato dal Comitato dei privilegi della Camera dei Comuni, ha stabilito, infatti, che le azioni di Johnson sono state una tale violazione delle regole da giustificare una sospensione di 90 giorni dal Parlamento. Sebbene sia un’accusa schiacciante contro la condotta dell’ex primo ministro, rimane del tutto simbolica poiché venerdì scorso, dopo che il comitato lo aveva informato in anticipo della sanzione in arrivo, arrabbiatissimo si è dimesso lui stesso.

BoJo ha descritto il comitato di sette membri (di cui la maggior parte del Partito conservatore) come un “tribunale canguro” e ha accusato gli oppositori politici di aver condotto una “caccia alle streghe” per farlo fuori dalla politica. Il rapporto è solo l’ultimo capitolo dello scandalo “partygate”: i membri dello staff di Johnson, tra il 2020 e il 2021, in pieno covid, hanno tenuto una serie di feste che all’epoca erano ovviamente vietate a causa delle restrizioni legate alla pandemia. Johnson ha assicurato più volte il Parlamento che nessuna regola era stata infranta, ma allo stesso tempo ha anche insistito sulla sua totale inconsapevolezza in merito alle infrazioni commesse. A marzo ha detto al comitato che “credeva onestamente” che i cinque raduni a cui ha partecipato (tra cui un commiato per un membro dello staff e la sua festa di compleanno a sorpresa) fossero “riunioni di lavoro legali” intese a risollevare il morale del personale oberato di lavoro.

L’ipotetica sospensione – di 10 giorni o più – avrebbe significato per gli elettori di Johnson la possibilità di presentare una petizione per estrometterlo ed eleggere un nuovo legislatore.  Adesso, siccome ha lasciato il Parlamento lui stesso, non può più essere sospeso, e il suo seggio di Uxbridge e South Ruislip verrà contestato in un’elezione speciale il mese prossimo. A questo punto l‘intera Camera dei Comuni discuterà il rapporto del comitato e deciderà se concorda o meno con l’esito e le sanzioni raccomandate. 


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