L’intelligence inglese mette in guardia Kiev sulla Wagner in Bielorussia
Secondo un canale ucraino con fonti nella “cerchia” di Zelensky, gli agenti del MI6 britannico avrebbero riferito all’Ufficio del Presidente e allo Stato Maggiore della Difesa ucraina che lo spostamento della Wagner in Bielorussia è finalizzato a contrastare i piani di Ucraina, Polonia e Lituania di collocare un contingente militare presso i confini occidentali del Paese.
Gli 007 inglesi sono certi del fatto che a casa di Lukashenko verrà formata una nuova unità militare composta da 30-40mila uomini, il cui compito principale sarà una campagna militare nel momento in cui le Forze Armate ucraine sul fronte meridionale si troveranno in difficoltà. I mezzi per questa unità sono già stati trasferiti in territorio bielorusso tra il 2022 ed il 2023.
Altre armi in arrivo per gli ucraini. “La Lituania ha acquisito due lanciamissili Nasams che verranno trasferiti all’Ucraina. La difesa aerea è cruciale nella battaglia dell’Ucraina contro l’aggressore”, ha scritto su Twitter il presidente della Lituania, Gitanas Nauseda, in visita a Kiev.
Un alto generale russo sarebbe stato a conoscenza in anticipo dei piani di ribellione di Yevgeny Prigozhin. A riportarlo è stato il New York Times, evidenziando come la circostanza sollevi interrogativi sul reale sostegno di cui godesse Prigozhin al Cremlino.
Il principale “indiziato” sarebbe il generale Sergei Surovikin, già comandante delle forze russe in Ucraina. Non è chiaro se l’alto ufficiale possa avere contribuito a pianificare l’insurrezione. Surovikin è stato sostituito come comandante in capo a gennaio, ma ha mantenuto una certa influenza nella gestione delle operazioni.
Una eventuale conferma del coinvolgimento di Surovikin, ha osservato il NYT, “sarebbe l’ultimo segno delle lotte intestine che hanno caratterizzato la leadership militare russa dall’inizio della guerra di Putin in Ucraina e potrebbe indicare una frattura più ampia tra i sostenitori di Prigozhin e i due principali consiglieri militari di Putin, Sergei K. Shoigu, ministro della difesa, e il generale Valery V. Gerasimov, capo di stato maggiore”.
Il ministro ucraino della Difesa Oleksii Reznikov ha “minimizzato” le difficoltà nell’andamento della controffensiva, rimarcando che non tutte le riserve sono state mobilitate e i piccoli successi finora registrati sono solo un anticipo di quanto avverrà.
Le principali truppe della riserva, comprese la maggior parte di quelle addestrate ed equipaggiate dalla Nato, “non sono state ancora dispiegate nella controffensiva”.
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