Consiglio Ue: il no Polonia e Ungheria sui migranti. Salta l’intesa
Non è bastata ai 27 la lunga discussione di ieri per adottare il paragrafo delle conclusioni dedicato all’immigrazione. A fare blocco al Consiglio Europeo sono state Polonia e Ungheria, che si sono opposte all’accordo del patto sulla migrazione siglato dai ministri dell’Interno l’8 giugno, al quale le conclusioni facevano implicito riferimento come un progresso. La negazione del consenso dei due Paesi ha reso impossibile chiudere questo paragrafo.
Il terreno di scontro è la questione migranti. Varsavia e Budapest negano il nuovo Patto approvato a maggioranza qualificata dal Consiglio Affari Interni in Lussemburgo dopo un negoziato fiume. Perché, sostengono, il tema è troppo delicato e compete ai leader, che però decidono all’unanimità. Mateus Morawiecki e Viktor Orban, quando nel tardo pomeriggio il vertice è passato al capitolo migrazione, hanno ribadito la loro proposta di emendare le conclusioni del summit. “Il Consiglio europeo conferma che, nel contesto delle misure di solidarietà che sono ugualmente valide, il ricollocamento e il reinsediamento saranno su base volontaria”
Uno stallo su un dossier che dovrebbe essere ripreso nella giornata di oggi, con le riunioni che ricominceranno alle 9.30.
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