Esteri

La Corte suprema affossa le promesse elettorali di Biden

di Martina Melli -


La Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto il piano di Joe Biden di condonare il debito studentesco, bocciando così il tentativo del Presidente di cancellare circa 430 miliardi di dollari di prestiti universitari. Secondo i giudici, infatti, il ramo esecutivo non avrebbe l’autorità di eliminare il debito di milioni di americani senza l’approvazione del Congresso. La decisione 6-3 è stata presa secondo le linee ideologiche della corte, a maggioranza repubblicana.

Lo scorso agosto Biden aveva annunciato il suo programma di condono dei prestiti studenteschi, che avrebbe cancellato da 10.000 a 20.000 dollari di debiti a studenti e laureati. Ma prima che venissero aperte le domande di cancellazione – in seguito alle azioni legali degli stati repubblicani – i tribunali di grado inferiore sono intervenuti a sospendere il programma. La sentenza affossa così la promessa e il baluardo della campagna del presidente democratico in vista delle elezioni 2024.

La riduzione del prestito studentesco è stata una delle principali richieste dei progressisti, secondo i quali il debito universitario soffoca la mobilità sociale dei giovani e amplia il divario di ricchezza razziale. Secondo gli oppositori invece, il piano è ingiusto nei confronti di coloro che hanno già pagato la propria istruzione o che hanno scelto di non frequentare il college. Adesso, i milioni di persone con reddito medio-basso che avevano chiesto un prestito per poter studiare, non potranno più usufruire della riduzione fino a 10.000 dollari, mentre moltissimi altri dovranno riprendere a pagare le proprie rate, sospese lo scorso novembre in attesa del pronunciamento giudiziario.


Torna alle notizie in home