Politica

Commissione Covid: è bagarre a Montecitorio

di Ivano Tolettini -


di IVANO TOLETTINI

Polemiche, parole forti, minacce più o meno velate, annunci di Aventino, prove di forza a colpi di voti. Di tutto e di più. Potere del Covid. È la democrazia parlamentare bellezza! “La verità è che la maggioranza vuole processare l’ex premier Giuseppe Conte e l’ex ministro della Salute Roberto Speranza per la gestione della pandemia”, tuonano i rappresentanti di M5S e Pd, che non hanno dubbi sull’obiettivo della commissione parlamentare d’inchiesta che Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno istituito sul Covid, e parlano di un “plotone d’esecuzione” per distrarre gli italiani dalle attuali difficoltà del governo nei rapporti con l’Europa nella gestione del Pnrr e nell’emergenza migranti, perché Varsavia e Budapest, alleati della premier Meloni nel gruppo di Visegrad, nei fatti non accettano la sua mediazione per il ricollocamento dei disperati che approdano sulla sponda italiana dal Nord Africa.

Così alla Camera va in onda una sceneggiata degna del miglior De Filippo, soprattutto con l’approssimarsi della diretta televisiva. Quando gli esponenti della minoranza usano non solo tutto il tempo a disposizione per attaccare l’istituenda commissione illustrando gli ordini del giorno, ma anche quello aggiuntivo pur di comprimere il tempo della maggioranza. Tanto che il capogruppo di FdI, Tommaso Foti, afferma di avere “assistito ancora una volta ad un teatrino puerile delle opposizioni guidati dai loro rappresentanti e, guarda caso, maggiori implicati nella gestione pandemica, Conte e Speranza, che agiscono in maniera scoordinata e scomposta anche nella protesta, a differenza di quanto recitano a favore di telecamera”.

Con il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli che richiama il compagno di partito Foti, mentre Giovanni Donzelli sollecita nella bagarre provvedimenti contro il vicepresidente Pd, Toni Ricciardi, che avrebbe fatto il segno “ti aspetto fuori” come “fossimo all’osteria”. “Visioneremo i filmati”, lo rassicura Rampelli. Poi durante le dichiarazioni di voto Conte attacca gli avversari di volere mettere in piedi “un tentativo di plotone di esecuzione politica, ma con me non funziona perché noi nei tribunali ci entriamo a testa alta”.

In aula è presente anche la segretaria Pd, Elly Schlein, che a fianco di Speranza dice dura che “la commissione non vuole ragionare su un momento drammatico per capire che cosa si può fare meglio, ma ha il chiaro intento, diabolico, di volere colpire i principali esponenti dei governi che vi hanno preceduto”. Da parte sua Speranza conclude che “con Conte e Draghi, eravamo riusciti a portare la spesa sanitaria sopra al 7% del Pil, ora si torna indietro, è un errore grave. Dobbiamo investire di più sulla sanità”.


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