Politica

Schlein attacca La Russa: “Disgustoso ciò che ha detto su quella donna”

di Eleonora Ciaffoloni -


“Ci risiamo, ormai è ufficiale: il governo Meloni è nel mirino di un pezzo di magistratura, che evidentemente vuole dare una mano all’opposizione”. Queste le parole della sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento, che si scaglia contro le toghe, accusando di remare contro il governo.

La forzista fa riferimento agli ultimi casi che hanno visto coinvolta la giustizia e il governo: “Qualora non fosse bastata la vicenda di Daniela Santanché, un ministro della Repubblica che ha appreso di essere indagata dalla stampa nel giorno in cui era chiamata a rispondere in Parlamento, oltretutto impropriamente, per una campagna di fango lanciata violentemente da una trasmissione televisiva, la ciliegina sulla torta è arrivata con il rinvio a giudizio coatto disposto dal gip per il sottosegretario Andrea Delmastro, nonostante la richiesta di archiviazione del pubblico ministero”. Due casi che mettono sotto scacco il governo – e per cui più di una voce dall’opposizione chiede le dimissioni, sia della ministra del Turismo sia del sottosegretario alla Giustizia – che si aggiungono al caso, ultimo, che coinvolge (seppur in maniera indiretta) il presidente del Senato Ignazio La Russa, che si trova a difendere il figlio accusato di violenza sessuale. Casi su cui la rappresentante di Forza Italia denuncia un deliberato attacco: “A meno che i libri di diritto Costituzionale sui quali ho studiato all’Università non siano carta straccia, tutto questo è oggettivamente patologico. Nonostante i trascorsi ed il monito del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rispetto alla necessità di comportamenti irreprensibili della magistratura siamo alle solite: il lupo perde il pelo ma non il vizio. È urgente, come del resto lo è da anni, una radicale e coraggiosa riforma della giustizia”.

Difesa strenua nei confronti degli accusati, su cui però, dalle opposizioni non si fanno sconti, tra mozioni di sfiducia per la ministra presentata dal Movimento 5 Stelle, e la richiesta di lasciare l’incarico ricoperto. E se non si fanno sconti da Palazzo Chigi e dalle sedute del governo, non ne fa neanche la segretaria del Partito Elly Schlein nei confronti di Ignazio La Russa che, difendendo il figlio ha messo in dubbio – inizialmente, per poi ritrattare quanto detto – il racconto della ragazza che ha denunciato il figlio.
Un’accusa che va a colpire proprio le parole usate dalla seconda carica dello Stato: “Al di là delle responsabilità del figlio, che sta alla magistratura chiarire”, ha detto la segretaria dem Elly Schlein, “è disgustoso sentire dalla seconda carica dello Stato parole che ancora una volta vogliono minare la credibilità delle donne che denunciano una violenza sessuale a seconda di quanto tempo ci mettono, o sull’eventuale assunzione di alcol o droghe, come se questo facesse presumere automaticamente il loro consenso”. Un attacco al fedelissimo di Meloni e una difesa alle donne che, dice Schlein: “È per questo tipo di parole che tante non denunciano per paura di non essere credute. Inaccettabile da chi ha incarichi istituzionali la legittimazione del pregiudizio sessista”.


Torna alle notizie in home