L’Europa contro la vivisezione “Esperimenti senza animali”
epa10166768 European Commission President Ursula von der Leyen presents propositions of the commission on Energies crisis in Brussels, Belgium, 07 September 2022. Ursula von der Leyen presented the propositions of the commission that will be evaluated during a special European energy ministers' council on Friday 09 September 2022. EPA/OLIVIER HOSLET
L’obiettivo a breve termine è un sistema legislativo che liberi la ricerca, per adesso sulle sostanze chimiche, dalla sperimentazione animale. Quello a medio e lungo termine è di arrivare a una ricerca che sia libera dal modello animale. La parola d’ordine, molto autorevole, arriva niente meno che dalla Commissione Europea.
Il comunicato di Bruxelles è di mercoledì scorso, naturalmente è ispirato dalla presidente Ursula von der Leyen, e prende atto di un cammino ormai acquisito a livello internazionale che vede i sistemi alternativi avere acquisito una validità sperimentale riconosciuta per dire con sempre maggiore forza basta alle sofferenze degli animali in base al cosiddetto principio delle 3 R, che in inglese è sintetizzato da “replace, reduce, refine” (sostituire, ridurre, perfezionare). La nuova frontiera della ricerca, dunque, contempla sempre di più modelli alternativi come gli organoidi, ossia aggregati di cellule che assumono una configurazione tridimensionale in maniera spontanea e assomigliano sempre di più a organi umani in miniatura sui quali i ricercatori possono eseguire esperimenti che danno risposte con una attendibilità scientifica sempre più alta. Gli scienziati in vari ambiti di ricerca stanno perfezionando modelli che un giorno – sempre più vicino, anche se le titubanze non mancano nel mondo scientifico – mandino in soffitta la vivisezione.
Vivisezione-Ue: La tabella di marcia
Per questo prende quota una tabella di marcia non solo con azioni legislative per giungere alla riduzione ulteriore delle norme che autorizzano l’utilizzo degli animali nelle ricerche sulle sostanze chimiche nell’Unione Europea. La risposta alle sollecitazioni giunte dai cittadini europei arriva dalla Commissione europea che ha replicato alla raccolta delle firme nell’ambito dell’iniziativa “Salva i cosmetici senza crudeltà – Impegnati per un’Europa senza sperimentazione sugli animalì”. Questa campagna dal 31 agosto 2021 al 31 agosto dell’anno successivo ha visto la raccolta di 1.217.916 firme di cittadini comunitaria per ottenere dalla Commissione l’esame e la risposta. “L’obiettivo di questa tabella di marcia – si legge nel comunicato di Bruxelles – è quello di passare a un sistema normativo privo di sperimentazione sugli animali nell’ambito della legislazione sulle sostanze chimiche, come ad esempio il regolamento Reach sui prodotti fitosanitari e sui medicinali per uso umano e veterinario, in maniera da continuare a sostenere con forza le alternative alla sperimentazione animale”.
Le regole
Va ricordato che la legislazione comunitaria sui cosmetici impedisce già la commercializzazione di prodotti cosmetici che sono stati testati sugli animali. “Ma il divieto – spiega Valeria Albanese, compaigner dell’area ricerca senza animali Lav, Lega Anti Vivisezione – non si applica ad esempio ai test di sicurezza richiesti per valutare i rischi delle sostanze chimiche per i lavoratori e l’ambiente previsto dalla legislazione dell’Ue sulle sostanze chimiche, che invece stabilisce solo che la sperimentazione animale deve essere utilizzata come ultima risorsa quando si registrano sostanze chimiche specifiche”. Il regolamento in questione prevede che i test sugli animali vertebrati dovrebbero essere sostituiti, ove possibile, con metodi alternativi. Non va pure dimenticato che negli ultimi vent’anni l’Unione europea “ha stanziato più di 1 miliardo di euro per sostenere oltre 300 progetti per sviluppare alternative alla sperimentazione animale”. Luca Fabiana, redattrice di Green Economy Agency , scrive che “il budget per questo settore è costantemente aumentato nel corso degli anni, passando da circa 11 milioni di euro annui per il programma 5PQ (1998-2002) a oltre 75 milioni di euro all’anno per Horizon Europe 2020 (2014-2020)”. “Dal 2013 l’Ue fornisce un quadro piu avanzato per la protezione del benessere degli animali. Dal divieto dei cosmetici testati sugli animali – sottolinea il commissario europeo per il mercato interno, Thierry Breton – la scienza si e evoluta e la Commissione cercherà nuovi modi per accelerare i metodi di sperimentazione alternativi all’utilizzo delle cavie animali in tutte le sue politiche. Siamo dell’avviso che un approccio graduale garantirà la protezione della salute umana, dell’ambiente e della competitività dell’Unione europea”.
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