Meritatevi il Reddito: Calderone “Inclusione e formazione le parole chiave”
Meritatevi il Reddito di Cittadinanza – La ministra Calderone: “Inclusione e formazione le nuove parole chiave
E non credo al salario minimo per legge. Non può essere la soluzione”.
L’SMS con cui 169mila famiglie sono state avvisate della sospensione del Reddito di cittadinanza a partire da agosto ha creato non poche polemiche.
L’ultima rata del sussidio, per tutti quei nuclei familiari nei quali non ci sono componenti disabili, minori o over 65, è arrivata il 27 luglio e a protestare sono stati i cittadini coinvolti, in particolar modo a Napoli (ma con episodi anche a Palermo), dove già dalla scorsa settimana in molti sono scesi in piazza di fronte ai centri Inps e dell’impiego per manifestare contro il termine di erogazione del sussidio. Anche ieri nel capoluogo campano è stato organizzato un corteo che ha percorso il tragitto dalla sede Inps della città fino a quella di Fratelli d’Italia, un corteo accompagnato da cori contro l’eliminazione del reddito e contro il governo. Non sono mancati momenti di tensione e, tra gli striscioni esposti dai manifestanti, uno recitava: “Lavoro o non lavoro, vogliamo campare. Lottiamo uniti per il reddito universale. Giù le mani dal reddito”.
La fine del Reddito e i tempi dettati da Calderone
Il fatidico SMS è sembrato un fulmine a ciel sereno, anche se erano già note le tempistiche di cessazione della misura – su cui il governo non ha mai pensato di fare un passo indietro – e, insieme a loro note anche le misure di superamento del Reddito di cittadinanza messe in campo. Proprio su queste, nella giornata di martedì al Ministero del Lavoro si è tenuta una riunione con i rappresentanti delle Regioni per fare il punto sulle criticità emerse da parte dei centri dell’impiego, ma anche per discutere delle nuove norme di superamento del sussidio – abrogato definitivamente dal primo gennaio 2024 – e della loro attuazione. I due nuovi strumenti in sostituzione parziale del Reddito sono il cosiddetto Assegno di Inclusione, che potrà essere percepito da gennaio del prossimo anno, facendo domanda, da tutte quelle famiglie che ricevono attualmente il Reddito di Cittadinanza – e che non hanno ricevuto quindi l’SMS avendo nel nucleo soggetti “non abili al lavoro” – e che continueranno a percepire fino a dicembre 2023. L’altra misura è quella del Sostegno alla Formazione e Lavoro che garantisce 350 euro per soggetto – anche all’interno della stessa famiglia – per 12 mesi. La piattaforma di riferimento, fanno sapere dal Ministero del Lavoro, avrà piena operatività dal primo settembre, e in essa verranno automaticamente inseriti tutti i soggetti già ora nel programma Gol (Garanzia di occupabilità dei lavoratori) e a cui dovranno iscriversi gli “occupabili” indicando i progetti di formazione. Questi ultimi, ma anche le varie normative saranno specificate nel Decreto Lavoro, che definirà anche le tipologie dei corsi valide ai fini del Sostegno.
Reddito di Cittadinanza, Calderone: “Il governo lavora per diminuire il disagio sociale”
A spiegarlo ieri alla Camera – mentre oggi sarà a Palazzo Madama – la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone che rispondendo al question time a Montecitorio ha voluto sottolineare il lavoro fatto dal governo in risposta alle polemiche dell’opposizione – soprattutto arrivate dall’ex premier pentastellato Giuseppe Conte – che accusano il governo di lasciare i cittadini in condizioni di povertà. “Questo governo, attraverso l’incentivo al lavoro e al sostegno ai concittadini più fragili, impiega ogni ora del suo tempo per contrastare e ridurre quel disagio sociale su cui qualcuno soffia cercando di costruire un dissenso” ha detto la ministra, facendo riferimento alle nuove misure di assistenza e di sostegno economico pensate dall’esecutivo e sottolineando come “Stiamo svolgendo un lavoro serio e complesso per superare il reddito di cittadinanza”.
La ministra rispondendo agli interrogativi arrivati dai banchi della sinistra ha rimarcato l’attivazione delle nuove misure alla scadenza definitiva del Reddito di Cittadinanza, ma ha anche ricordato quanto il proprio dicastero stia facendo in tal senso. Con gli operatori dei comuni e degli ambiti territoriali, dice “stiamo lavorando in sinergia, con spirito di leale collaborazione a tutti livelli istituzionali per garantire servizi sempre più efficaci ed efficienti e tutti i soggetti stanno collaborando per garantire a ciascuno in relazione ai propri bisogni il beneficio economico, il supporto necessario nei percorsi di inclusione sociale e lavorativa”. Senza dimenticare, dice la ministra “il ruolo rilevante che hanno i centri per l’impiego e i servizi privati”. Insomma, tuona la ministra verso le opposizioni: basta soffiare sul “disagio sociale”. E a tutti quelli che, in passato ma anche nel futuro recente hanno criticato il Reddito di Cittadinanza, fa sapere che sarebbe auspicabile “accoglierne con favore il superamento”. Le nuove misure superano il Reddito grazie a “una nuova valutazione” che prevede la “separazione delle platee”. Un paradigma totalmente differente che, dice la ministra, avrà rispetto alle vecchie misure una “funzionalità”.
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