Erika Stefani: “Perché il Sud guadagnerà dall’autonomia differenziata”
L’intervista a Erika Stefani: Vi spiego perché il Sud guadagna dall’Autonomia Differenziata.
“Quando l’autonomia differenziata andrà a regime sarà una sorpresa anche per il Sud. Se sono sicura? Vede, mi stupisce questo allarmismo ideologico, disancorato dalla realtà. Il nostro Meridione ha le potenzialità per crescere, lo dimostrano le stime dello Svimez sul Pil, perciò il Sud ci guadagnerà da questa riforma perché quando saranno individuati i Livelli essenziali delle prestazioni, i Lep, nessuna area del Paese dovrà rimetterci. Nessuno di noi, e Calderoli per primo, vuole spaccare il Paese che amiamo. Teniamo tutti all’Italia, da Bolzano a Trapani”.
La vicentina Erika Stefani, senatrice leghista, ex ministra per gli Affari regionali e le autonomie nel governo, maneggia la materia autonomista come pochi ed è decisa. Va diritta al cuore del problema. “Non sono né ottimista né pessimista. Sono una persona pragmatica, che di professione fa l’avvocata civilista e mi conformo alla regola dello stare ai patti. So quanto difficile è superare il pregiudizio di una parte degli amministratori e dei politici del Sud, ma il punto centrale a mio avviso è il seguente: inserendo i Lep noi indichiamo i livelli al di sotto dei quali non possono andare i fabbisogni e i costi standard. È una garanzia”.
Erika Stefani: L’autonomia differenziata avrà percorso spedito
Appunto senatrice Stefani, vuol dire regimentare le spese e inserirle in un percorso che voi dite virtuoso.
Proprio così, ma allora la politica non potrà più avere alibi. Continuare a dire che la colpa è del governo centrale, ad esempio per la cronica mancanza di fondi. Guardi che il mio ragionamento va al di là dell’appartenenza al centrodestra o al centrosinistra. Ne faccio una questione di cultura politica.
Lei ripete che l’autonomia innescherà ciò che è fermo da trent’anni. Ne è convinta?
Altroché, perché l’individuazione dei Lep andrà ad incidere direttamente sul volume della spesa pubblica. Ecco perché bisogna farli bene.
Introducono un controllo della spesa pubblica.
Con i fabbisogni e i costi standard sì. Mi stupisco di certo allarmismo perché già oggi abbiamo i livelli essenziali in ambito sanitario (Lea), così come per i Comuni. Mi chiedo come si fa ad essere spaventati da un meccanismo amministrativo che già si conosce? L’autonomia migliorerà la selezione e i meccanismi della spesa.
Fratelli d’Italia vuole un passaggio parlamentare anche per i Lep. C’è chi vede in questo una volontà di rallentamento del processo riformatore.
Io sto alle parole dei loro leader. E da veneta, considerando che FdI ha preso il 32% in Veneto, gran parte di loro è per l’autonomia. Non c’è alcun pregiudizio da parte nostra. Ben venga il passaggio alle Camere, ne guadagnerà la democrazia. Per i Lep erano stati individuati i dpcm perché sono stati previsti anche per i Lea. Tra l’altro si poteva impugnarli davanti al Tar. Mentre con i decreti legislativi si deve sollevare eccezione di costituzionalità.
A che punto siete con il convoglio parlamentare dell’autonomia?
In Prima commissione, al Senato, stiamo votando gli emendamenti e si proseguirà in settembre. Sarà un percorso abbastanza spedito perché la maggioranza è compatta e perché l’approvazione del disegno Calderoli è stata collegata alla legge di bilancio e dunque non subirà la sospensione per la sessione di bilancio. In autunno mi aspetto il voto favorevole.
Poi toccherà alla Camera.
Lì il percorso potrebbe essere più lento perché molto dipenderà agli intenti ostruzionistici dell’opposizione, dal numero degli ordini del giorno. Il regolamento lo consente. La questione di fondo è che l’autonomia così come sarà votata non potrà spaventare nessuno. La stessa opposizione al di là di un clamore di facciata, ne è consapevole. Quando parlo con i colleghi me lo dicono. È bagarre parlamentare. Per carità, ci sta, è la democrazia bellezza, il confronto aspro è legittimo, ma non ci sarà alcun spacca Italia. Fidatevi.
Zaia ha ripetuto che l’autonomia passa entro il 2024 o sarà il fallimento del centrodestra.
Il programma va attuato con lealtà. Per noi l’autonomia è fondamentale. Anche il presidenzialismo è nell’accordo di programma, ma una riforma costituzionale prevede maggioranze qualificate e il probabile referendum. La Lega è leale su tutto, il patto di legislatura reggerà.
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