Irpef e tasse, si cambia. Ecco tutte le novità
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Irpef e tasse, si cambia. Eccome se si cambia. In ventitré articoli, la nuova delega fiscale e le novità salienti sulla riforma. Dall’obiettivo aliquota unica fino alla domiciliazione bancaria e ai tributi pagati direttamente dal conto corrente, le decisioni del governo per rimodulare le tasse e, soprattutto, il rapporto tra gli italiani e il Fisco.
Innanzitutto c’è il tema della riduzione progressiva Irpef: la riforma fiscale stabilisce l’obiettivo della riduzione graduale delle aliquote. Il primo step sarà di passare dalle attuali quattro aliquote a tre. Ma il traguardo fissato dal governo sarà quello dell’aliquota unica. Come spiega il sottosegretario al Mef Federico Freni, in un’intervista a La Stampa: “Procederemo gradualmente, evitando fughe in avanti che risulterebbero incompatibili con la necessità di salvaguardare le casse pubbliche”. Tagliare fin da subito l’Irpef sarebbe “prematuro” e perciò Freni ha ribadito che “serve pragmatismo e prudenza”. Una buona notizia, però, arriverà dai decreti attuativi. Chi è in credito con la Pubblica amministrazione potrà evitare sanzioni o interessi per mancati versamenti.
Un altro aspetto importante, su cui il governo ha puntato forte fin dall’inizio, emerge dall’esclusione delle sanzioni penali tributarie, in particolare quelle connesse al reato di dichiarazione infedele, per tutte quelle imprese che aderiranno all’adempimento collaborativo e che hanno avuto comportamenti collaborativi e comunicato preventivamente ed esaurientemente l’esistenza dei relativi rischi fiscali. In pratica, chi deciderà di collaborare con il Fisco potrà usufruire di una sorta di scudo che potrà metterlo al riparo da conseguenze gravi. Contestualmente, è stato previsto, grazie a un emendamento approvato in commissione Finanze al Senato, di ridurre i tempi di rimborso dei crediti fiscali a favore di quei contribuenti modello “che presentano alti livelli di affidabilità fiscale”. Chi sarà bravo potrà ottenere, dunque, premi e in tempo utile per goderne.
Diventa legge il taglio delle tasse in tredicesima e per gli straordinari: si dovrà solo pagare un’imposta sostitutiva Irpef e le relative addizionali ma “in misura agevolata” sulle retribuzioni corrisposte a titolo di straordinario che eccedono una determinata soglia e per i redditi riconducibili alla tredicesima. Inoltre, partirà la proposta del Rid per gli adempimenti fiscali. Un emendamento approvato prevede di estendere le forme di pagamento degli adempimenti tributari, comprendendo anche l’addebito diretto sul conto della banca o altri strumenti di pagamento elettronico. Si tratta del prelievo direttamente dal conto corrente, su cui s’era costruita una polemica tra il governo Meloni e il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che ha rinfacciato a Meloni di aver scelto uno strumento che, agli elettori, avrebbe promesso di non voler mai neppure prendere in considerazione. A questo proposito, è da segnalare che il pignoramento automatico dei conti corrente, il vero cuore della polemica tra Renzi e Palazzo Chigi, è stato stralciato dalla riforma grazie all’approvazione degli emendamenti in Commissione Finanze al Senato che hanno limitato la sfera di azione solo alla “razionalizzazione, informatizzazione e semplificazione della procedura di pignoramento dei rapporti finanziari, anche mediante l’introduzione di meccanismi di cooperazione applicativa sin dalla fase della dichiarazione stragiudiziale del terzo”. Dalla delega fiscale emerge, inoltre, la creazione di una banca dati trasparente sulle sentenze di natura tributaria e la possibilità di appaltare ai privati la riscossione di tributi.
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