Attualità

Ferragosto fra sagre e picnic. A tavola un terzo della spesa

di Angelo Vitale -


E’ ormai trascorso, ma non è finita la voglia degli italiani di un continuo Ferragosto fra sagre e picnic, per celebrare l’estate a tavola, una passione per il cibo e la buona cucina del nostro Paese che tracima anche nel segmento dei vacanzieri stranieri. Più di un terzo della spesa turistica di italiani e stranieri nell’estate 2023 – rileva la Coldiretti – è destinato alla tavola. E’ un valore che supera i 15 miliardi di euro e che rappresenta i consumi di cibo in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche nelle strade e nelle piazze, godendo del cibo di strada o dei prodotti tipici enogastronomici offerti da mercati, feste e sagre, grigliate e picnic.

Coldiretti stila anche un menu trasversale dei piatti tipici estivi del nostro Paese, dal cocomero gustato in tutte le ore del giorno anche fuori casa alla caponata di melanzane tipicamente siciliana, dalle frittole di maiale calabresi alla pastasciutta al sugo di papera tipica dell’Umbria. E ancora, dagli zitoni di Ferragosto, pasta caratteristica della Costiera amalfitana condita con pomodori freschi e secchi al coniglio all’ischitana dell’isola del golfo di Napoli, fino alle lumache di Belluno e alla forse non da tutti conosciuta oca in porchetta delle Marche.

Piatti della tradizione locale, che hanno fatto la storia dei territori italiani, da gustare e riscoprire in ogni occasione delle vacanze estive, con un continuo Ferragosto fra sagre e picnic. Che già circa mezzo milione di vacanzieri hanno scelto di trascorrere in agriturismo. Perché, se la cucina a chilometri zero è quella più apprezzata, la scelta dell’agriturismo è guidata anche da una consapevolezza ispirata dalla sostenibilità ambientale.

Un complessivo scenario che conferma la qualità e il valore di una vacanza made in Italy, con la tavola e la buona cucina suoi concreti valori aggiunti, in un Paese che può vantare 5450 specialità tradizionali e tipiche le cui norme sono osservate da almeno 25 anni nei regolamenti delle Regioni, 316 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg.


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