Ambiente

Quanto “pesa” la plastica sugli equilibri della biosfera

di Giovanni Vasso -


“L’inquinamento da plastica causa danni alla vita marina attraverso diversi meccanismi: intrappolamento, ingestione, soffocamento e rilascio di sostanze chimiche tossiche. Sono 2.150 specie marine che sono venute in contatto con la plastica. Fino al 90% di tutti gli uccelli marini e il 52% di tutte le tartarughe marine ingeriscono plastica”. Senza mezzi termini, Wwf fa il punto (drammatico) di una situazione che ormai è quasi per giungere al punto di non ritorno: “La plastica è entrata non solo nella catena alimentare marina, ma sta impattando significativamente la produttività degli ecosistemi marini più importanti al mondo, come le barriere coralline e le foreste di mangrovie”. In Asia i danni sono ingenti: “Nella regione asiatica dell’Oceano Pacifico si stima che 11,1 miliardi di oggetti di plastica (soprattutto attrezzi da pesca) siano intrappolati nella barriera corallina ed è previsto che questa quantità possa aumentare del 40% entro il 2025. La plastica che ricopre le barriere coralline non solo può soffocare e rompere le strutture dei coralli, ma le microplastiche possono essere ingerite dai polipi dei coralli alterando le funzioni vitali loro e delle alghe simbionti, distruggendo interi sistemi coralligeni. Particolarmente preoccupante anche il fatto che i coralli intrappolati nella plastica hanno una probabilità fino al 90% più alta di contrarre malattie. Incrementa così il fenomeno del loro sbiancamento”.
E non è ancora finita: “Un recente studio sulle foreste di mangrovie dell’isola di Giava in Indonesia ha rilevato come alcune zone siano ricoperte fino al 50% da plastica, con una densità di 27 oggetti di plastica per metro quadrato. L’inquinamento da plastica nei mangrovieti può compromettere non solo la salute di radici e foglie degli alberi di mangrovie, ma anche ridurre la presenza di organismi che vivono in questi ambienti, alterando l’intero ecosistema”.
E ancora: “L’entità dell’inquinamento da plastica e il suo impatto sulle specie marine e sugli ecosistemi variano notevolmente e i pericoli per la vita marina sono enormi: dai pezzi di plastica nello stomaco, alle trappole mortali intorno al collo, agli additivi chimici della plastica nel sangue. I frammenti di plastica provocano lesioni interne ed esterne, e quasi sempre determinano la morte degli animali marini poiché possono limitare il movimento o la crescita degli individui, ridurre l’assunzione di cibo, compromettere la risposta immunitaria o la capacità riproduttiva”.


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