Attualità

Vacanze a tavola, il nuovo boom enogastronomico

di Angelo Vitale -


Vacanze a tavola che rivelano un nuovo boom enogastronomico. Ferie che sono “sostenibili” perché praticate nel territorio, in relazione con le tradizioni, gli usi e le produzioni tipi che esso può esprimere. Oltre un italiano su due (53%) – rileva un’analisi Coldiretti/Ixè – ha scelto di trascorrere il suo periodo di ferie e relax al mare, in montagna o nel verde, utilizzando la gran parte dei tempi di una giornata con visite a frantoi, malghe, cantine, fattorie, agriturismi o mercati degli agricoltori. L’occasione per fare gli ormai famosi “acquisti green”, perché i prodotti della spesa e del consumo sono quelli locali a chilometri zero offerti dai diretti produttori. Alla fine, c’è una preferenza che premia il rapporto prezzo-qualità per portarsi a casa o nella location delle vacanze quello che non è semplicemente un alimento ma un pezzo di storia della tradizione della tavola nazionale.

Per l’indagine si rivela il nuovo boom del turismo enogastronomico, con il cibo che è diventato la voce principale del budget delle famiglie in viaggio in Italia. Perché circa un terzo della spesa di italiani e stranieri è, infatti, destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche da gustare con la calma che solo la vacanza sa governare, su una terrazza in faccia al mare o a una delle tante bellezze del nostro Paese, nell’entroterra delle regioni o in montagna.

Tra coloro che acquistano direttamente dagli agricoltori – dice la ricerca-, il 36% spende non più di 10 euro a persona, il 45% tra i 10 ed i 30 euro per persona, mentre un 11% si spinge oltre i 30 euro. E solo una ristretta minoranza del 5% non spende nulla mentre si acquista pure altro e un 3% preferisce non rispondere, in quanto non ha deciso ancora il totale della sua spesa.

Al centro di queste vacanze dal boom enogastronomico i prodotti alimentari, perché ampia è l’offerta dell’agricoltura più green d’Europa, forte di 5450 specialità di cui 320 riconosciute Dop/Igp e 415 vini Doc/Docg, in un Paese che detiene il primato nel biologico, con 86mila aziende agricole di questo settore che hanno scelto di non coltivare organismi geneticamente modificati (ogm), 25mila agriturismi che conservano da generazioni i segreti della cucina contadina, 10mila agricoltori in vendita diretta con Campagna Amica e le numerose iniziative di valorizzazione, dalle sagre che costellano lo Stivale alle Strade del vino, che conservano un valore anche oltre la scadenza stagionale dell’estate.

Uno scenario ove l’Italia ha conquistato in pochi anni la leadership globale nei mercati contadini, superando Stati Uniti e Francia, godendo della più vasta rete di vendita diretta degli agricoltori grazie alla Fondazione Campagna Amica, che mette in campo ogni giorno mercati e fattorie ove l’offerta di prodotti locali del territorio, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di regole e di un codice etico ambientale, è verificato da sistemi di controllo certificati.

Un’azione che, nel tempo, ha consentito anche il recupero della biodiversità con allevatori e coltivatori impegnati a salvare varietà e razze animali a rischio di estinzione e cultivar che devono farsi strada, per sopravvivere nella manovra della distribuzione, come nel caso dei prodotti dell’elenco dei Sigilli di Campagna Amica che hanno per obiettivo prioritario la valorizzazione della biodiversità contadina. Una vera e propria “mappa del tesoro” da scoprire e custodire, anche oltre l’estate, lungo tutta la Penisola.


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