Appesi a un Pil, i tagli Fmi e la manovra di Giorgetti
GIANCARLO GIORGETTI MINISTRO ECONOMIA
Appesi a un Pil ma il ministro Giancarlo Giorgetti prepara la manovra. Che sarà imperniata su quattro assi: taglio del cuneo fiscale, Irpef, incentivi alla natalità e rinnovi della Pubblica amministrazione. La via è stretta ma il titolare del Mef ci crede. Anche perché, come ha spiegato in conferenza stampa, l’Italia è e rimane un Paese solido.
Ma ieri mattina, il Paese ha dovuto fare i conti con l’ennesimo taglio alle previsioni del Pil. L’entusiasmo di primavera, ormai, appartiene già al passato. Il Fondo monetario internazionale prevede, per l’Italia, una crescita che nel 2023 sarà pari solo allo 0,7%. Un taglio netto dello 0,4% rispetto alle previsioni che davano il Pil tricolore in espansione fino all’1,1%. Nel World Economic Outlook, inoltre, cattive notizie (o, se preferite, peggiori rispetto a quelle che ci si aspettava) arrivano per il 2024. Anche l’anno venturo, il Pil italiano salirà dello 0,7%. La crescita italiana sarà inferiore di due decimi di punto rispetto a quanto preventivato. Ma non è tutto. Il Fmi ha stabilito che quest’anno il deficit italiano sarà al 5% rispetto al Pil, scenderà al 4% l’anno prossimo. E, inoltre, il rapporto debito/Pil passerà al 143,2% nel 2024 dopo aver toccato il 143,7% quest’anno.
Con questo scenario, il ministro all’Economia e alle Finanze Giancarlo Giorgetti presenta la manovra. Che, lunedì, andrà in consiglio dei ministri. E che, due giorni dopo, sarà già al vaglio di Standard & Poor’s, la prima delle tre agenzie di rating chiamata a dare il suo giudizio sulle prospettive economiche italiane. Giorgetti ha già detto che saranno investiti 15,7 miliardi come scostamento di bilancio: “Di più, non si può”. E annuncia che, dall’Europa, dove si sta discutendo il nuovo patto di stabilità, tornano a spirare venti di austerità e rigore: “Anche alla luce delle nuove regole che si stanno delineando per la governance economica europea, il ferreo controllo dell’andamento della spesa diventerà un imperativo non più eludibile”. Giorgetti, però, ha individuato quattro assi portanti della manovra. Il primo sta nel taglio del cuneo fiscale. Che, ha spiegato: “Rappresenta un valido sostegno ai redditi e ai consumi delle famiglie” specialmente quelle meno abbienti. Sul tema, poi, ha rivendicato di aver rispettato questa promessa: “E’ la principale misura del governo, l’ho voluto io. Sono fiero di aver messo un’ipoteca a beneficio dei lavoratori. Se si fa lo scostamento di bilancio – ha poi spiegato – è solo per mettere qualcosa in più nelle tasche dei lavoratori”.
Il secondo step è il taglio delle tasse, o meglio, la rimodulazione delle aliquote Irpef. Per Giorgetti: “La riduzione a tre aliquote dell’imposta sulle persone fisiche determinerà un alleggerimento della pressione fiscale in favore delle famiglie, che potranno beneficiare di un maggior reddito disponibile”. Al terzo punto c’è il sostegno alle famiglie numerose. “Nella legge di Bilancio ci saranno misure innovative e un forte finanziamento per le famiglie, soprattutto quelle che accettano la natalità e scelgono di avere il terzo e quarto figlio”. Poi c’è il grande tema del pubblico impiego. A cominciare dalla sanità, terreno di scontro da mesi tra maggioranza e opposizione. “La legge di bilancio avvierà il percorso di rinnovo dei contratti del pubblico impiego relativo al triennio 2022-2024, che contribuirà a dare fiducia a molte famiglie consentendo loro di recuperare parte del potere di acquisto perso nel corso degli ultimi due anni. Particolare attenzione sarà posta al personale medico-sanitario nell’ambito delle ulteriori risorse che saranno destinate dalla legge di bilancio al finanziamento della spesa sanitaria”.
Ma c’è da tagliare. Eccome. Ce lo chiede (anche) l’Europa. Giorgetti però rivendica che questa sia “una manovra responsabile e seria che implica anche un grande taglio della spesa, che ci sarà” ed è consapevole del fatto che “qualcuno non ne sarà contento”. Ma resta fermo sui punti focali: “Le priorità le ho ribadite – ha aggiunto – sono aiutare le famiglie a più basso reddito, il personale della sanità, pagare la guerra in Ucrana e le alluvioni ed i terremoti che hanno afflitto il Paese. Questo è quello che stiamo facendo con grande responsabilità”.
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