Gabinetto di guerra in Israele: in corso un attacco con alianti, barche, droni, aerei suicida
Dall’accordo tra Netanyahu e Gantz nasce un governo di unità di emergenza in Israele, un Gabinetto di guerra, come scrive The Times of Israel. L’intesa, per portare il partito di opposizione Unità Nazionale di Benny Gantz in un governo di emergenza nel mezzo della guerra con Hamas a Gaza dopo giorni di negoziati, fin dall’attacco micidiale dei giorni scorsi.
Ristretta, la formazione: nel Gabinetto di guerra, come richiesto da Gantz, solo Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant e Gantz. Mentre l’ex generale dell’IDF, parlamentare di Unità Nazionale, Gadi Eisenkot, insieme al ministro Ron Dermer, fungeranno da osservatori.
Per tutta la durata della guerra, cinque membri del partito di Unità Nazionale verranno aggiunti al gabinetto di sicurezza più ampio che opera sotto ogni governo: Gantz, Eisenkot, MK Gideon Sa’ar e altri due ancora da determinare. Una posizione nel gabinetto di guerra è stata lasciata aperta al leader dell’opposizione Yair Lapid, che ha rifiutato di entrare nel governo se i partiti di estrema destra Sionismo religioso e Otzma Yehudit rimarranno al suo interno.
Durante la guerra non verrà avanzata alcuna legislazione alla Knesset o risoluzioni del governo che non siano legate alla gestione della guerra, Questo il succo dell’accordo.
Sempre su The Times of Istrael, il suo fondatore – il giornalista e scrittore David Horovitz – aveva proprio in queste ore criticato la lentezza del premier israeliano, auspicando quanto ora definito: “La nostra leadership conosce la portata della sfida, anche se Netanyahu si sta dimostrando irragionevolmente lento nel mettere insieme un governo di unità d’emergenza. L’unità al vertice apporterebbe più saggezza ed esperienza al processo decisionale e, cosa ancora più importante, segnalerebbe che la leadership si è unita allo stesso modo in cui l’opinione pubblica ha fatto con determinazione in ogni campo immaginabile di mutua assistenza”.
AGGIORNAMENTO ORE 17.30
Intanto, nuove sirene di allarme in Israele per un ampio attacco al Paese da Libano e Siria. Secondo alcune fonti, dal Libano sarebbero in azione anche commando a bordo di barche. In Galilea, infiltrazioni dei militanti palestinesi a bordo di alianti, mentre i residenti cercano riparo.
Avvistati droni ad Haifa, Gilboa e Carmel. Segnalati aerei suicida ad est di Gaza, ad opera delle Brigate Al-Qassam e coloni in fuga da Haifa colpita dai missili.
Secondo alcuni osservatori, l’attacco odierno al Nord è simile, per violenza, a quello di sabato scorso.
Già in riunione il Gabinetto di guerra, convocato a Tel Aviv dal premier, mentre vengono segnalati violenti scontri al confine con il Libano.
Secondo alcune voci, obiettivo dell’incursione aerea sarebbe il reattore di Dimona nel deserto del Negev, ove si pensa che dagli anni ’50 Israele abbia lavorato ai suoi ordigni atomici.
Secomdo indiscrezioni, il Dipartimento di Stato Usa avrebbe deciso l’evacuazione della sua ambasciata in Libano e invitato i cittadini americani a lasciare il Paese.
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