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Rapporto Caritas-Migrantes: in Italia 5 milioni di stranieri, musulmani più dei cattolici

di Angelo Vitale -


Il nuovo Rapporto Caritas-Migrantes: al 1° gennaio 2023 le stime dell’Istat indicano la presenza di 5.050.257 cittadini stranieri residenti in Italia, in lieve aumento rispetto ai dati definitivi riferiti all’anno precedente (5.030.716). Quanto alla distribuzione territoriale, continua a prevalere l’inserimento nel Nord Italia (59,1% dei residenti totali): nelle regioni occidentali risiede il 34,3% e in quelle orientali il 24,8%; seguono Centro (24,5%), Sud (11,7%) e Isole (4,6%).

La Lombardia, in particolare, si conferma la regione più attrattiva: da sola conta il 23,1% della popolazione straniera residente in Italia; in seconda posizione si trova il Lazio (12,2%) e, di seguito, l’Emilia-Romagna (10,9%), il Veneto (9,8%) e il Piemonte (8,2%). Quanto alle principali nazionalità, oltre alla consolidata prima posizione dei cittadini rumeni, che rappresentano 1 straniero su 5 fra i residenti in Italia, e alle successive seconda e terza posizione dei cittadini marocchini e albanesi (che si attestano all’8,4% e all’8,3% del totale), notiamo sempre più un avvicendamento delle provenienze asiatiche (del Sud Est, in particolare) rispetto a quelle africane – come la tunisina, la senegalese, la nigeriana, non più presenti nella graduatoria dei primi dieci Paesi. Inoltre, anche fra le provenienze asiatiche, quelle di più storica presenza (come Cina e Filippine), sono in decremento, mentre quelle di più recente arrivo (come Bangladesh e Pakistan) stanno consolidando sempre più il loro percorso migratorio in Italia. I nuovi nati stranieri dal 2012 al 2021 sono diminuiti del 28,7%, passando da quasi 80 mila a meno di 57 mila.

Dopo i picchi di crescita registrati nel primo decennio del 2000 (+45,2% fra il 2003 e il 2004, +22,3% fra il 1999 e il 2000) è ormai da un decennio che il numero di nuovi nati stranieri diminuisce costantemente e sempre più (-5% negli ultimi due anni). Il maggior numero di nuovi nati è romeno (19,4%), seguito da marocchini (13,3%) e albanesi (11,8%). Le acquisizioni di cittadinanza, pur avendo raggiunto la soglia del milione negli ultimi 6 anni, sono in progressiva diminuzione, e solo fra il 2020 e il 2021 sono scese del 7,5%. Un’acquisizione su cinque è appannaggio dell’Albania, seguita dal Marocco. Significativa è la terza posizione occupata dal Bangladesh, che assomma il 4,7% delle acquisizioni totali, o la quarta e la quinta, in cui troviamo rispettivamente l’India e il Pakistan: segno di nuove tendenze, spesso sottovalutate.

I musulmani più dei cattolici tra gli stranieri in Italia: questo uno dei dati del nuovo Rapporto Caritas-Migrantes diffuso oggi . “È possibile stimare come i cristiani, nel loro complesso, rafforzino la propria posizione di maggioranza assoluta tra gli stranieri residenti sul territorio nazionale al 1° gennaio 2023, con una prevalenza del 53,5%, a fronte di valori del 53,0% stimato al 1° gennaio dell’anno scorso“, rileva il rapporto nel segnalare come al contrario la componente cattolica scenda al 16,8% d’incidenza ad inizio 2023, contro il 17,2% del 1° gennaio 2022.

Tra le altre confessioni religiose, aumentano d’incidenza i musulmani, che rappresentano il 29,8% al 1° gennaio 2023, a fronte del 29,5% dell’inizio dell’anno scorso. “Conteggiando, come ogni anno, l’appartenenza religiosa anche dei minorenni di qualsiasi età che si ipotizza distribuita con le medesime proporzioni di quella stimata per i maggiorenni della medesima nazionalità, a livello assoluto al 1° gennaio 2023 si contano poco più di un milione e mezzo di ortodossi stranieri in Italia e poco meno della medesima cifra di musulmani, seguiti da circa 844 mila cattolici, in terza posizione”, segnala il rapporto.

Più distanti a livello quantitativo si collocano tutte le altre appartenenze religiose, secondo il Rapporto Caritas-Migrantes: 156 mila buddisti, 136 mila evangelici, 126 mila cristiani “altri” (non ortodossi né cattolici né evangelici né copti), 104 mila induisti, 85 mila sikh, 81 mila copti e 20 mila fedeli di altre religioni, oltre a 478 mila atei o agnostici, che in realtà rappresenterebbero il quarto gruppo più numeroso secondo questa classificazione. Le guerre, le violenze e le persecuzioni in Medio Oriente sono state le ragioni principali di un esodo che ha visto centinaia di migliaia di cristiani in fuga dalla propria terra d’origine. A partire dal 2003, i cambiamenti politici e il diffondersi di progetti religiosi estremisti hanno reso molto critiche le relazioni tra musulmani e cristiani in Medio Oriente e hanno portato a un’esposizione pericolosa dei cristiani e di altri gruppi minoritari.


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