Attacchi a basi Usa in Siria e Iraq da milizie filo Iran
La Resistenza islamica in Iraq, gruppo di milizie sostenute dall’Iran, ha rivendicato nelle ultime ore due attacchi a basi Usa, distaccamenti militari ubicati nel nordest della Siria e nell’ovest dell’Iraq. In un messaggio diffuso nella notte su Telegram il gruppo rivendica il “lancio di missili contro il nordest della Siria, raggiungendo obiettivi” vicino alla base aerea di Abu Hajar, nei pressi di Rmelan, nella regione di Hasaka. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito e fonti nel Paese arabo, sarebbero stati cinque i missili lanciati contro la base e nell’area.
Alle prime ore di oggi poi il gruppo ha diffuso un nuovo messaggio rivendicando un attacco con un drone contro la base di Al-Asad, nella regione irachena di Anbar, che ospita forze Usa e irachene.
Dagli Stati Uniti è arrivata la conferma del ferimento di almeno 24 militari in attacchi a basi Usa sferrati nell’ultima settimana in Iraq e Siria nel mezzo di un’escalation di tensioni dopo il terribile attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele e l’avvio di operazioni israeliane nella Striscia di Gaza, controllata dal gruppo. Ai media americani il Centcom ha confermato che 20 militari sono rimasti lievemente feriti il 18 ottobre un attacco con droni contro la base di Al Tanf, in Siria, mentre – sempre lo stesso giorno – altri quattro sono rimasti feriti in due attacchi con droni contro la base di Al-Asad.
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