Esteri

Perù, approvata la legge che vieta ai minori di sposarsi

di Martina Melli -


Perù – Il Congresso della Repubblica ha abolito i matrimoni cosiddetti “precoci”, grazie all’approvazione di una legge che modifica il codice civile vietando ai minori di sposarsi. Fino a questo momento infatti, i minori di 18 anni potevano sposarsi con il consenso dei genitori, dei nonni o di un giudice.

Tra il 2013 e il 2022, in Perù ci sono state oltre 4.000 unioni legali che hanno coinvolto minori, per una media di 27 matrimoni all’anno con persone sotto i 16 anni d’età. Il matrimonio precoce riguarda principalmente ragazzine e adolescenti e aumenta nettamente il rischio di mortalità materna e neonatale, di violenza di genere, di abbandono scolastico e povertà. L’approvazione di questa legge rappresenta dunque un passo significativo verso la tutela dei diritti dei minori in Perù.

L’iniziativa è stata presentata dalla Commissione Giustizia e Diritti Umani e ha ricevuto il voto favorevole di 113 deputati, con zero voti contrari e tre astenuti. La legge modifica cinque articoli del Codice civile e ne aggiunge uno, così da vietare il matrimonio precoce in ogni sua forma. La legge prevede che anche i minorenni sposatisi in passato possano annullare le unioni.

La situazione femminile e Lgbtq in Perù

Malgrado l’approvazione della legge, il Perù ha ancora molta strada da fare: secondo i dati di Amnesty, registrati dal Ministero delle donne, da gennaio ci sono stati 25.403 casi di violenza sessuale (di cui il 95% ai danni di donne) e 7.549 stupri di minori. Inoltre, a differenza di molti altri Paesi del Sud America, il Perù non riconosce l’identità transgender o le unioni gay.

I matrimoni precoci sono ancora in auge in molti altri paesi dell’America Latina e del resto del mondo. Secondo l’Unicef, ogni anno globalmente, circa 12 milioni di ragazze si sposano prima dei 18 anni, in quella che è una vera e propria violazione dei diritti umani.


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