Esteri

Il Pakistan lancia missili sull’Iran: sette morti. La Cina pronta a mediare

di Cristiana Flaminio -


Il Pakistan sgancia missili contro l’Iran, la guerra si espande e la tensione sullo scacchiere Medio-Orientale si arricchisce di un altro, inquietante, fronte. Il governo di Islamabad ha rivendicato l’operazione, come un attacco “anti-terrorismo basato sull’intelligence”. Il ministero degli Esteri pakistano ha riferito che nell’attacco “sono stati uccisi un certo numero di terroristi” e dopo il bombardamento ha tentato di tendere la mano a Teheran: “L’Iran è un paese fratello e il popolo pachistano nutre grande rispetto e affetto per il popolo iraniano. Continueremo a sforzarci di trovare soluzioni comuni con l’Iran contro il terrorismo”. Ma ha motivato la decisione di sganciare bombe con l’inazione di Teheran: “Questa azione è una manifestazione dell’incrollabile determinazione del Pakistan a proteggere e difendere la propria sicurezza nazionale contro tutte le minacce. Il Pakistan rispetta pienamente la sovranità e l’integrità territoriale della Repubblica islamica dell’Iran. L’unico obiettivo dell’atto odierno era la ricerca della propria sicurezza e del proprio interesse nazionale”. Solo due giorni fa si era registrato un attacco in direzione del Pakistan proveniente proprio dall’Iran. Che le fonti di intelligence di Islamabad hanno riferito a gruppi ribelli che operano dal confine iraniano. L’attacco si è registrato nei pressi della città di Saravan, nel territorio della regione del Sistan e Balochistan quando erano le 4.30 locali. Gli ayatollah non l’hanno presa benissimo. Anzi. Le autorità dell’Iran hanno deplorato l’attacco del Pakistan che sarebbe costato la vita a sette persone: tre uomini e quattro bambini. Che la tensione si sia alzata come mai prima lo testimonia il repentino rientro in patria del premier pachistano Anwar ul-Haq-Kakar che ha interrotto il suo viaggio a Davos per tornare subito a Islamabad. La Cina ha già fatto sapere di essere pronta a giocare la sua parte per tentare una mediazione tra Teheran e il Pakistan. Anche perché la guerra si avvicina sempre di più.


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