Esteri

La guerra in Medioriente si allarga anche al Libano

di Ernesto Ferrante -


Gaza è l’epicentro di un terremoto regionale che rischia di causare danni difficilmente riparabili. Israele ha colpito un palazzo nel quartiere di Mezzeh della capitale siriana Damasco, uccidendo due “consiglieri militari di alto grado dei Guardiani della Rivoluzione”, dopo aver preso di mira obiettivi di Hezbollah in profondità nel territorio libanese. Sono stati 30 i missili hanno colpito la zona di Wadi Saluki. Altra benzina sul fuoco appiccato dai raid Usa contro obiettivi degli Houthi dello Yemen, dagli attacchi iraniani nel Kurdistan iracheno e in Pakistan, con l’immediata risposta armata di Islamabad sul suolo iraniano e dagli agguati delle milizie islamiste contro le forze Usa in Iraq e Siria.

L’attivismo del gruppo etnico Baloch di religione sunnita, conosciuto come Jaish al-Adl, e dei separatisti del Balochistan Liberation Front (BLF) e Balochistan Liberation Army (BLA), è indice di “fibrillazioni” in una macro-area che va dalla Palestina fino allo Yemen, e si inserisce in un contesto più ampio di conflitti confessionali e rivalità geopolitiche.

Negli ultimi giorni preoccupa in particolare il Libano, dove sono dispiegati più di mille soldati italiani nel quadro della missione Unifil. La situazione lungo la “Linea Blu” di demarcazione tra lo Stato ebraico e il Paese dei Cedri potrebbe precipitare. In un editoriale del Jerusalem Post, si legge di tentativi diplomatici di americani e francesi per far allontanare i miliziani di Nasrallah dalla fascia di confine. Una mossa speculare a quella dell’inviato statunitense Amos Hochstein, che ha chiesto ai funzionari libanesi lo spostamento dei miliziani di Nasrallah di “sette chilometri oltre la Linea Blu”, con l’esercito di Beirut schierato al loro posto per consentire agli israeliani di tornare nelle loro case nel nord. In caso contrario, come hanno riferito fonti autorevoli, “Israele lancerà una guerra contro Hezbollah”.

Per la testata al-Akhbar, anche la controparte esige la “piena attuazione” di quanto stabilito da una risoluzione “su entrambi i lati del confine libanese-israeliano”, perché “obblighi e oneri imposti al Libano non sono inferiori a quelli imposti a Israele”. “E’ iniziato il countdown per la guerra in Libano?”, ha titolato il quotidiano panarabo Asharq Al-Awsat, parlando di una “pericolosa escalation di operazioni militari sul fronte sud del Libano, con raid israeliani che hanno colpito obiettivi a circa 40 chilometri dal confine”. I sostenitori di Hezbollah pensano che “la proposta Usa equivalga a un golpe che elimina tutto ciò che la resistenza ha ottenuto”. “Israele non è pronto a una guerra”. Lo ha detto il capo del gruppo parlamentare di Hezbollah nella capitale libanese, Mohammad Raad, sostenendo che “il nemico israeliano non è preparato per una guerra alla quale è invece pronta la resistenza in Libano.

Questa gli mostrerà tutta la sua potenza e avrà sempre l’ultima parola”. “Il nemico israeliano è costretto a ritirarsi perché è stanco e deve affrontare una resistenza che non si aspettava. E’ frustrato e ha messo in imbarazzo tutti coloro che lo sostengono”, ha rincarato la dose Raad. La tensione esterna si è riverberata anche sul fronte interno, ravvivando vecchie contese. “Hezbollah ha trasformato il Libano in un campo di battaglia”, ha affermato Samir Geagea, leader delle Forze libanesi, il principale partito cristiano-maronita, durante un incontro con l’ambasciatore del Regno Unito in Libano, Hamish Cowell.

Nel corso del colloquio, Geagea ha criticato il governo di Najib Mikati per aver concesso un potere enorme alla formazione sciita. “Invece di adempiere ai suoi doveri di servire il Libano e il suo popolo, ha affidato il processo decisionale a una fazione, consentendo che il Paese si trasformasse in un campo di battaglia, in una mera merce nell’instabile scena regionale”, ha attaccato Geagea.
Scintille nel Mar Rosso, dove gli Houthi hanno lanciato due missili contro la nave Usa MV Chem Ranger. I bombardamenti non hanno sortito gli effetti sperati.


Torna alle notizie in home