“Usa chiesero alla Cina di intervenire contro gli attacchi Houthi”
epa11071825 People shout slogans and hold up weapons during a protest against a multinational operation to safeguard Red Sea shipping following US and UK airstrikes on Houthis military sites, in Sana'a, Yemen, 12 January 2024. According to the Houthis military spokesman Yahya Sarea, five Houthi fighters were killed and six others wounded in a total of 73 airstrikes carried out by the United States and the United Kingdom against several Houthis-controlled sites in Yemen in response to Houthis attacks in the Red Sea. The US Department of Defense had announced in December 2023 a multinational operation to safeguard trade and to protect ships in the Red Sea amid the recent escalation in Houthi attacks. Houthis vowed to attack Israeli-bound ships and prevent them from navigating in the Red Sea and the Bab al-Mandab Strait in retaliation for Israel's airstrikes on the Gaza Strip, according to Sarea. EPA/YAHYA ARHAB
Washington ha chiesto alla Cina di intercedere, presso l’Iran, affinché si plachino gli attacchi dei ribelli Houthi nel Mar Rosso. Lo ha riferito il Financial Times. Secondo cui i diplomatici americani avrebbero chiesto ai colleghi cinesi di riferire a Teheran di far pressioni sugli Houthi. Ma, contestualmente, il giornale ha riportato anche lo scoramento degli stessi americani secondo cui Pechino avrebbe fatto poco, troppo poco, per garantire un accomodamento della situazione esplosiva che si respira alle porte del Canale di Suez.
Ci sono stati, nei mesi scorsi, incontri al vertice tra Washington e la Cina sul dossier Houthi. Il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan e il suo vice, Jon Finer, hanno discusso della questione negli incontri di questo mese a Washington con Liu Jianchao, capo del dipartimento internazionale del Partito comunista cinese, secondo i funzionari statunitensi. Anche il segretario di Stato Antony Blinken ha affrontato il tema, secondo quanto riportato da un funzionario del Dipartimento di Stato. Ma, evidentemente, con pochi risultati apprezzabili.
Una situazione che ha indispettito e non poco gli americani che sono pronti a fare nuove pressioni su Pechino ma che, realisticamente, ritengono di poter fare davvero poco per convincere la Cina a muoversi e utilizzare la sua influenza sull’Iran per disinnescare una situazione che è potenzialmente ad altissima tensione.
Nella vicenda Houthi si innesta, chiaramente, la guerra tra Israele e Hamas. Gli attacchi alle navi commerciali nel Mar Rosso rappresentano una ritorsione contro i bombardamenti israeliani a Gaza. E l’apertura di un nuovo e delicatissimo fronte per un conflitto che sembra davvero lontano da una conclusione. Anche alla luce del recente attacco sferrato dalle forze Usa-Uk contro le basi yemenite, i ribelli Houthi sembrano lontani dal deporre le armi. Almeno per il momento. Intanto però il rischio è quello di innescare l’ennesima crisi economica che potrebbe abbattersi prima sull’Europa e poi sul resto del mondo.
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