Esteri

Le truppe russe avanzano nell’Ucraina orientale. Missili per Kiev, milioni di dollari per Mosca.

di Ernesto Ferrante -


Le forze armate russe hanno preso il controllo dell’impianto chimico e per la produzione di coke più grande dell’Europa ad Avdeevka, nell’Ucraina orientale. Lo stabilimento è proprietà della società Metinvest.

“Il 17 febbraio, durante le operazioni di offensiva, nostre unità hanno liberato la città di Avdeevka e sono riuscite ad avanzare per 8,6 chilometri”, ha affermato il ministero della Difesa di Mosca. Per l’Ucraina lo smacco è stato doppio, perché l’ordine del comandante in capo delle forze armate di Kiev, Syrsky, di abbandonare l’ex roccaforte, è stato emesso “solo 24 ore dopo l’inizio della fuga incontrollata delle truppe ucraine”. Ad affermarlo è stato il tenente generale Igor Konashenkov. Anche il paese di Lastochkino, è passato sotto il controllo dei soldati del Cremlino. La nuova linea di difesa del nemico sarà costruita a ovest, lungo la linea Orlovka-Berdychi, sfruttando barriere idriche naturali.

Situazione in evoluzione anche a Rabotino, dove l’esercito russo starebbe applicando attivamente la tattica del “taglio di settori”, grazie a cui è riuscito a portarsi avanti di 1-2 chilometri. E’ stato segnalato il massiccio utilizzo di bombe aeree FAB-250/500 con modulo di pianificazione e correzione. Successo per la Russia anche a Kamenskoye. Secondo la Cnn, è in corso un massiccio rafforzamento russo nell’area di Zaporizhzhia. Analisti citati dalla rete americana ritengono sia stata messa insieme una forza di ben 50.000 uomini.

Le difficoltà dell’alleato hanno provocato reazioni forti negli Usa. “Trovo assurda l’idea che ora stiano finendo le munizioni e che noi ce ne andiamo. La trovo immorale. Lo trovo contrario a tutto ciò che siamo”, ha detto il presidente Joe Biden dal Delaware dopo la notizia del colloquio telefonico con l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky.

Una sponda a Biden è stata offerta dalla candidata alla nomination repubblicana per la Casa Bianca, Nikki Haley: “Stanno facendo sembrare che si debba scegliere tra l’Ucraina e Israele e la sicurezza del confine. Stanno mentendo al popolo americano. È una falsa premessa. Possiamo fare entrambe le cose”.

“Il motivo per cui l’America sta diventando più isolazionista è che Joe Biden non ha mai avuto una conversazione con il popolo americano sul perché l’Ucraina è importante”, ha sottolineato Haley ai microfoni di “Abc News”, spiegando che il presidente “deve parlare di più al popolo americano su cosa significhi questo pacchetto”. Per la candidata anche il Congresso “sta sbagliando” perché “deve fare il suo lavoro e assicurarsi di fare tutto il possibile per la sicurezza nazionale”.

“I ritardi negli aiuti occidentali per la difesa dell’Ucraina aiutano i russi a lanciare operazioni opportunistiche su diversi settori della linea del fronte”, ha scritto l’Institute for the study of war (Isw), riferendosi in particolare a 3 settori: 1) lungo il confine fra gli oblast di Kharkiv e Lugansk in direzione di Kupyansk e Lyman, 2) attorno ad Avdeevka, 3) vicino Rabotino nell’oblast di Zaporizhzhia.

Secondo il bollettino del think tank americano, la scarsità di munizioni di artiglieria e sistemi di difesa aerea ha impedito agli ucraini di difendersi. Inoltre la mancanza di materiale e “il timore di una completa cessazione dell’aiuto militare americano hanno costretto le truppe ucraine a distribuire il materiale su tutta la linea del fronte, il che ha probabilmente incoraggiato i russi a sfruttare la situazione”.

I primi caccia F-16 arriveranno in Ucraina a giugno. A rivelarlo è Foreign Policy, citando fonti presenti alla Conferenza di Monaco. L’amministrazione statunitense sta lavorando, invece, per inviare a Zelensky una versione a più lunga gittata del sistema missilistico Atacms, capace di colpire a 300 km di distanza.

Il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak ha elogiato “la posizione impeccabilmente corretta della Danimarca”, dopo che la premier Mette Frederiksen ha annunciato di voler inviare tutti i mezzi di artiglieria al suo Paese. Questo deve essere “l’unico modo di pensare e di agire”, per il consigliere presidenziale ucraino, altrimenti si rischiano “escalation, crescita della guerra e aumento dell’insolenza russa”.

L’Ucraina è per la Russia “questione di vita o di morte”. A dichiararlo al giornalista Pavel Zarubin della radiotelevisione russa, è stato Vladimir Putin. Per l’Occidente “si tratta di migliorare la loro posizione tattica, ma per noi si tratta del nostro destino, di una questione di vita o di morte”, ha spiegato il presidente russo.

“Se non fosse stato per la posizione dell’Occidente, la guerra sarebbe finita un anno e mezzo fa”. Le autorità di Kiev “non lo volevano, non so se lo vogliano oggi. Noi siamo pronti al dialogo”, ha aggiunto Putin.

La Russia dispone di “una quantità di contante senza precedenti nelle sue casse”, anche grazie alla vendita record di petrolio all’India per 37 miliardi di dollari nel 2023. A rendere note le cifre del boom è stata la Cnn, evidenziando come un buon quantitativo di “oro nero” sia stato rivenduto a terzi.

Stando a un’analisi del Centre for Research on Energy and Clean Air (CREA), Nuova Delhi ha aumentato di 13 volte gli acquisti di petrolio russo dopo le sanzioni occidentali per l’operazione militare speciale. Per la società di monitoraggio del commercio marittimo Pole star global, l’anno scorso si sono registrati oltre 200 casi di petroliere che hanno trasferito il loro carico ad altre navi nel golfo greco di Laconia. Anche grazie a queste “triangolazioni”, gli introiti della Federazione russa hanno toccato quota 320 miliardi nel 2023 e sono destinati a crescere ulteriormente. Parte del greggio viene raffinata in India e poi ceduta in Occidente. Con 1,3 miliardi di dollari gli Stati Uniti sono stati il maggior acquirente.


Torna alle notizie in home