Esteri

A Bruxelles un film già visto. In Arabia Saudita incontri di pace separati

di Ernesto Ferrante -


Il Consiglio europeo di Bruxelles ha ricalcato sostanzialmente, per posizioni e modalità, il summit straordinario di due settimane fa. I leader, nelle conclusioni a 26 per aggirare il veto di Budapest, hanno affermato che l’Unione Europea “mantiene il suo approccio di ‘pace attraverso la forza’, che richiede all’Ucraina di essere nella posizione più forte possibile, con le sue solide capacità militari e di difesa come componente essenziale”.

“In linea con questo approccio, si legge ancora, l’Ue rimane impegnata, in coordinamento con i partner e gli alleati che condividono lo stesso approccio, a fornire un ulteriore sostegno globale all’Ucraina e al suo popolo, nell’esercizio del suo diritto intrinseco all’autodifesa contro la guerra di aggressione della Russia”.

Dopo lo scambio di vedute con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, è stata analizzata la situazione sul campo in Ucraina e si è fatto il punto sullo stato di avanzamento dell’iniziativa diplomatica guidata dagli Stati Uniti. “È stata condivisa l’opinione che al momento non siano in corso veri e propri negoziati”, ha spiegato un alto funzionario europeo. Serrato il confronto “sui modi migliori per influenzare” questo processo. Forte l’accordo sulla necessità di “continuare a sostenere l’Ucraina politicamente e militarmente”.

L’alto rappresentante Ue Kaja Kallas ha rimosso il principio della proporzionalità dei contributi al suo piano di aiuti militari all’Ucraina, rimodulato a 5 miliardi di euro e dedicato alla munizioni di artiglieria, rispetto all’economia dei Paesi partecipanti, benché su base volontaria. “Sulle modalità concrete, è scritto nella lettera di Kallas ai 27, i nostri team continueranno le discussioni in vista del Consiglio informale Difesa del 2-3 aprile. Questa quantità di munizioni è disponibile sul mercato e può essere consegnata nel 2025: l’Ucraina conta su di noi per agire”.

“È necessario che il vostro sostegno all’Ucraina non diminuisca, ma continui e cresca. Ciò vale in particolar modo per la difesa aerea, l’assistenza militare e la nostra resilienza complessiva. Abbiamo bisogno di fondi per i proiettili di artiglieria e saremmo molto grati se l’Europa ci fornisse il prima possibile un sostegno di almeno 5 miliardi di euro”, ha detto Volodymyr Zelensky, riportando sui social l’appello rivolto agli alleati europei.

Il leader ucraino, in conferenza stampa a Oslo con il primo ministro norvegese Jonas Gahr Store, ha annunciato che lunedì 24 marzo si terrà in Arabia Saudita un incontro tra le delegazioni dell’Ucraina e degli Stati Uniti. Il summit si concentrerà sulla discussione degli aspetti tecnici del cessate il fuoco parziale, tra cui l’energia e la sicurezza della navigazione. Gli ucraini stanno preparando un elenco di infrastrutture civili ed energetiche che necessitano di protezione.

“Avremo squadre tecniche. A quanto ho capito, la struttura è la seguente: ci sarà un incontro tra Ucraina e America e poi, come hanno detto i nostri partner, America e Russia. Oppure si tratterà di incontri paralleli in un Paese su un tema”, ha precisato ancora citato da Radio Svoboda.

Il Cremlino, nelle ore precedenti, ha comunicato che i colloqui tra le delegazioni di Russia e Stati Uniti sono previsti per lo stesso giorno a Riad. Il faccia a faccia si terrà a livello di alti funzionari, non di vertici, e sarà incentrato sulle intese raggiunte durante le telefonate tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il suo omologo russo Vladimir Putin.

Il primo ministro britannico Keir Starmer ha sostenuto che è importante che la Gran Bretagna e i suoi partner siano in grado di reagire immediatamente in caso di accordo di pace tra Russia e Ucraina. Proprio in terra britannica i capi militari di decine di Paesi si sono visti per definire la pianificazione di una forza di pace in Ucraina. “I nostri piani, ha sottolineato Starmer, si concentrano sul mantenimento della sicurezza del cielo, del mare e del confine in Ucraina e sulla collaborazione con gli ucraini”.


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