Esteri

A CHE PUNTO è LA GUERRA

di Ernesto Ferrante -


Zelensky avrà dalla Polonia anche 60 carri armati PT-91 oltre ai Leopard di fabbricazione tedesca. Lo ha annunciato il capo dell’ufficio presidenziale ucraino, Andriy Yermak, in un post su Telegram: “La Polonia invierà all’Ucraina 60 carri armati PT-91 Twardy, oltre ai quattordici Leopard 2 precedentemente annunciati. Grazie ai nostri alleati. Schiacceremo il nemico”.
L’intelligence estone ritiene che la Russia possa condurre attacchi missilistici contro l’Ucraina ancora per mesi. Smentite dunque le stime britanniche. “La nostra valutazione più ottimista è di tre-quattro mesi, o fino alla primavera, quella pessimista è che dureranno dai sei ai nove mesi”, ha detto il colonnello Margo Grosberg, capo dell’intelligence militare.
“Prima della guerra, avevano circa 2500 missili. Ne hanno usati fra la metà e due terzi”, ha affermato Grosberg. Ma i frammenti recuperati dopo gli attacchi “indicano che la Russia continua a produrre missili durante la guerra oltre a quelli di cui dispone nei depositi”. I 65 missili X-101 fabbricati in soli sei mesi, dimostrano “che in Russia continuano ad arrivare componenti hi-tech”. Mosca potrebbe anche essersi procurata questi componenti prima dell’invasione. “Ma ciò significa, ha argomentato il colonnello, che stanno producendo munizioni di alta precisione e probabilmente le produrranno per lungo tempo”.
Movimenti significativi di uomini sono stati segnalati in direzione di Bakhmut. Secondo l’amministrazione filorussa della regione di Donetsk, le forze armate ucraine stanno inviando miliziani del battaglione neonazista Azov.
“La nuova unità, che comprende parte del reggimento del Battaglione Azov, viene trasferita a Bakhmut, dove è molto difficile combattere, e con questa unità l’Ucraina sta cercando di ricostruire le sue posizioni”, ha dichiarato Yan Gagin, consigliere delle autorità di Donetsk.
“Condurre operazioni militari in questa direzione dimostra che i russi sono molto più forti. A quanto pare, il regime ucraino ha deciso di trasferire i miliziani che non abbiamo finito a Mariupol”, ha spiegato.
Per loro sarebbero pronti dei centri di detenzione. “Nel caso dei miliziani di Azov, per noi è una cosa ciclica. Siamo ospitali e li accoglieremo”, ha dichiarato Gagin, citato dalla Tass.
I combattimenti nell’area si stanno intensificando. Il governatore dell’autoproclamata repubblica di Donetsk, Denis Pushilin, ha riferito che avvengono con particolare violenza soprattutto nella periferia della città ritenuta strategica, dove si registrano nuovi dispiegamenti di truppe.
Cambio d’ora in vista per le quattro regioni annesse lo scorso settembre. Il fuso orario a Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e Lugansk non sarà più “a breve” quello di Kiev, ma quello di Mosca (un’ora in più). Il ministero dell’Industria e del commercio ha reso noto che “passo dopo passo la sincronizzazione con le norme russe prosegue, dopo l’annessione”.
Viktor Medvedchuk, ex lea er dell’opposizione filorussa ucraina, giura vendetta contro Volodymyr Zelensky e si dice pronto a creare un nuovo comitato che rappresenti “l’altra Ucraina”. Medvedchuk, tornato libero grazie ad uno scambio di prigionieri tra le parti, sostiene che l’attuale presidente ucraino guidi in maniera autoritaria un Paese figlio del nuovo nazismo. “Ho passato tutti questi mesi, ha annunciato il politico e uomo d’affari a mettere insieme una squadra. Molte persone sono venute da Kiev, molte ora sono fuori dall’Ucraina, in Russia, in Europa e in Turchia. Sono pronte a continuare la lotta e a farsi sentire”. L’ex presidente della piattaforma di opposizione “Per la Vita”, messa al bando da Kiev insieme ad altri dieci movimenti, era stato posto agli arresti domiciliari nel 2021 per sospetti di tradimento. Dopo l’ingresso delle truppe russe era fuggito, ma nel mese di aprile era stato nuovamente catturato e mostrato alle telecamere in pessime condizioni. “Ciò di cui abbiamo bisogno, ha proseguito, è distruggere l’ideologia di Zelensky”, accusato di aver costruito “una macchina repressiva, un regime che ha smantellato la democrazia e la legalità” e che si basa unicamente sulle “istruzioni di Zelensky e del suo circolo criminale”.
“Ma molti ucraini, anche se non parlano per paura, credono in un’Ucraina che non sia antirussa e soprattutto non banderista”, ha avvertito Medvedchuk.

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