Economia

A conti fatti – Il futuro dell’Ue si scoprirà a luglio

di Giovanni Vasso -


Giugno è arrivato ma sarà a luglio che si parrà la nobilitate degli alti dignitari della Bce. Già, perché l’economia continentale non ce la fa più. E da Christine Lagarde ora ci si attende di più. Occorre, prima di tutto, abbassare in maniera importante il costo del denaro e dunque i tassi di interesse, giunti a livelli astronomici per combattere la crisi insorta a seguito del caos energetico dovuto (anche) alla guerra in Ucraina. La Francia ha lanciato l’ipotesi di ulteriori tagli a luglio, con il governatore della Banca Centrale Villeroy e con il ministro all’Economia Bruno Lemaire che ha pubblicamente sbugiardato uno dei mantra dei falchi Bce: “Non è vero che i salari fanno salire l’inflazione”. Ma a maggio le notizie, sul fronte dell’inflazione, non sono state ottime. Le stime flash di Eurostat hanno fotografato un aumento al 2,6% rispetto al 2,4% di aprile. Dati che, però, il governatore di Bankitalia Fabio Panetta ha definito “attesi” e propedeutici a un allentamento della politica monetaria.

Scordatevi Dallas, dimenticatevi Dinasty. L’Italia si appassiona all’ultima saga: quella degli Elkann-Agnelli. Lo scontro in tribunale sull’eredità, a quanto pare, rappresenta solo uno degli aspetti di una famiglia che, nelle parole del presidente Stellantis John Elkann, ha vissuto momenti disfunzionali: “Insieme ai miei fratelli Lapo e Ginevra – ha dichiarato John in un’intervista ad Avvenire – fin da piccoli abbiamo subìto violenze fisiche e psicologiche da parte di nostra madre. Questo ha creato un rapporto protettivo da parte dei nostri nonni”.

Gli storici del Tremila avranno di che studiare lo zeitgeist, lo spirito dei nostri tempi, spulciando le cronache sportive. Il Borussia Dortmund, poco prima di disputare la prestigiosa finale di Champions League contro il Real Madrid, ha siglato un accordo di sponsorizzazione con Rheinmetall, colosso della difesa da 7,2 miliardi di fatturato nel ’23, che ha visto il valore delle azioni moltiplicarsi per quattro nel giro di qualche anno. Il presidente Hans Joachim Watzke: “La sicurezza e la difesa sono pilastri fondamentali della nostra democrazia, soprattutto oggi, sperimentiamo ogni giorno come la libertà debba essere difesa”


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