Attualità

A Ferragosto tutti al mare ma con il pranzo da casa

Le associazioni di categoria esultano: “Finalmente si torna ai livelli del 2019” Mancano i russi? Con l’euro debole gli americani tornano a scegliere l’Italia.

di Giovanni Vasso -


Le associazioni di categoria esultano: “Finalmente si torna ai livelli del 2019” Mancano i russi? Con l’euro debole gli americani tornano a scegliere l’Italia

Tutti al mare, come si cantava una volta. E, proprio come tanti anni fa, ognuno porterà qualcosa da mangiare, da casa. Colazione al sacco, per restare in tema di lessico e abitudini démodé che, complici i rincari e i prezzi sempre più alti, tornano fatalmente d’attualità. Sarà un Ferragosto in spiaggia con la famiglia, pranzo a base di insalate, macedonie ma anche di parmigiana e frittata homemade, oltre all’immancabile anguria al seguito. Il turismo straniero gode di ottima salute. Mancano i russi? Non c’è problema: ci sono americani e inglesi che, approfittando dell’euro debole, hanno ritrovato il gusto di passare l’estate nel Bel Paese, magari a caccia di ricordi e delle radici di famiglia.

L’osservatorio di Confcommercio, insieme a Swg, ha elaborato una ricerca secondo cui ben 14 milioni di italiani si metteranno in viaggio nelle due settimane centrali del mese d’agosto, tra l’8 e il 21 di questo mese. L’83% degli intervistati ha riferito che rimarrà in Italia, solo il 26% sceglierà l’estero. Il 61% dei vacanzieri opterà per le località di mare. Non c’è partita rispetto alle altre mete dato che solo il 23% sceglierà di passare Ferragosto in montagna e poco meno del 20 per cento passerà le ferie tra borghi e città d’arte.

Secondo una ricerca di Cna, tra il 12 e il 21 agosto ci saranno, in giro per l’Italia, ben dieci milioni di turisti: 5,5 milioni di italiani e 4,5 di stranieri. “Il pernotto medio degli italiani si fermerà a tre notti, mentre sarà di quattro notti il pernotto dei turisti stranieri. La spesa complessiva, diretta e indiretta, dovrebbe ammontare a 3,5 miliardi di euro”, ha riferito Cna secondo cui “due terzi dei turisti opteranno per gli alberghi e un terzo per le sempre più diffuse strutture extra-alberghiere: Bed&Breakfast i preferiti in riva al mare e in città e borghi d’arte, agriturismi e campeggi per quanti prediligono l’aria aperta”.

E mentre l’Anas ha diramato il bollino nero per questo fine settimana, specialmente sull’A2, l’Autostrada del Mediterraneo (ex Salerno-Reggio Calabria), e ha annunciato l’istituzione di servizi speciali per il traffico, Federturismo tira un sospiro di sollievo. La presidente Marina Lalli, infatti, ha licenziato una nota in cui afferma che “dopo due anni di pandemia i numeri per il ferragosto si prospettano incoraggianti e ci fanno intravedere i livelli del 2019”. Lalli ha dunque spiegato: “Il recupero è evidente soprattutto nelle città d’arte; Roma, Firenze e Venezia dove, dopo una lunga assenza, i turisti stranieri sono tornati in gran numero in particolare, americani, francesi e inglesi contribuendo così con la loro presenza a far superare dell’1% le prenotazioni alberghiere del 2019”. Gli stranieri “altospendenti” tornano a popolare le mete “regine”: “Ma oltre al loro ritorno nelle città d’arte, al quale assistiamo ormai da Pasqua – ha spiegato Lalli -, possiamo piacevolmente constatare che a fronte di un servizio di qualità con ospitalità di alto livello una bella fascia di stranieri alto spendenti abbia scelto le ’regine dell’estatè: Capri, Forte dei Marmi, Porto Cervo, Portofino, Taormina e Costiera Amalfitana”. A proposito di turisti provenienti dall’estero e dalle tasche capienti, per Coldiretti l’assenza dell’esercito di vacanzieri russi, ben 377mila, non fermerà la riscossa del settore in Italia: “È stata compensata dal prepotente ritorno degli stranieri da altri Paesi a partire dagli Stati Uniti avvantaggiati dal tasso di cambio particolarmente favorevole. Buoni anche gli arrivi da Germani, Francia e Gran Bretagna. Complessivamente nel 2022 sono più che triplicati (+216%) i viaggiatori stranieri in Italia con una decisa ripresa del turismo, anche se gli arrivi rimangono inferiori del 36% rispetto al 2019, anno prima della pandemia”. Inoltre Bankitalia ha svelato che “A maggio 2022 il saldo della bilancia dei pagamenti turistica dell`Italia ha registrato un avanzo di 1,7 miliardi (da 0,1 miliardi di maggio 2021). Le entrate per la spesa dei viaggiatori stranieri hanno raggiunto i 3,510 mld a maggio rispetto ai 743 mln dello stesso mese dell’anno passato (+472%). Il totale delle entrate dei primi 5 mesi è di 11,279 mld contro 2,392 mld del corrispondente periodo del 2021. Nei 3 mesi terminanti a maggio 2022 il divario negativo rispetto ai livelli pre-pandemici del 2019 è rimasto pressoché invariato per i flussi in ingresso (-18,4%); si è portato su valori analoghi (-17,4%) per quelli in uscita”. Insomma, l’Italia del turismo non ha minimamente risentito dell’assenza dei villeggianti dell’Est. E si può dire che il settore rischia, come ormai tutti s’attendono, di sostenere da solo il Pil nazionale in un periodo a dir poco arduo per l’economia italiana. Per quanto riguarda il turismo domestico, secondo la presidente di Federturismo Lalli il trend è quello di vacanze più brevi: “Nonostante quest’estate si siano allentate le restrizioni, gli italiani hanno dovuto fare i conti con i rincari che stanno condizionando le loro vacanze e riducendo il periodo di soggiorno. Otto italiani su dieci sono rimasti in Italia con un occhio alla spesa e hanno scelto anche per il lungo weekend di ferragosto prime fra tutte, le località balneari di Puglia, Sicilia e Riviera Romagnola dove in alcuni casi si registra un’occupazione del 90% delle camere”. Ma cosa mangeranno gli italiani in vacanza? I consulenti del lavoro hanno lamentano che mancherebbero all’appello almeno 22mila stagionali, si cercano cuochi e camerieri ma le imprese non riuscirebbero a trovarne. E hanno spiegato che se non si interviene su i meccanismi di matching, tra quattro anni, la situazione potrebbe addirittura aggravarsi.

Tuttavia c’è un’altra circostanza che le ricerche degli addetti ai lavori, in questo caso di Coldiretti sulla base di dati Istat, hanno puntualmente messo in luce. L’inflazione ha fatto schizzare verso l’alto anche i prezzi al ristorante (+5% rispetto a un anno fa), al bar (+4,6) e in pizzeria (+5,4%). I conti sono sempre più salati. Che fare? Tornare alla cara e vecchia abitudine della schiscetta. Un bagnante su tre si porta da casa l’insalata di pollo o di riso, il 20% sceglie di star leggero con una macedonia, il 13% non rinuncerebbe a una freschissima caprese.

Eppure certe abitudini sono dure a morire. Così, secondo i dati Coldiretti, il 6% dei bagnanti pranza, sotto l’ombrellone, con una frittata, magari di maccheroni, il 5% preferisce una bella parmigiana e addirittura il 4% non rinuncia alle polpette.


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