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A lezione di Covid: a scuola tra i dubbi e le attese sui dispositivi di protezione

L’inizio della scuola riapre il dibattito sulle varie problematiche legate al sistema, anche se negli ultimi anni grande spazio viene lasciato alla questione Covid, contagi, isolamenti, mascherine sì e mascherine no. Questo accade nuovamente, anche nel 2023, a pochi mesi dall’anniversario dei quattro anni dell’inizio della Pandemia.
A far tornare in auge l’argomento sono gli stessi dati: da quattro settimane i contagi dall’ennesima variante del virus sono in crescita e, sotto osservazione, rimangono i fragili e gli anziani. Ne ha parlato, per fare il punto ma anche per evitare allarmismi, il ministro della Salute Orazio Schillaci: “I numeri dei contagi Covid in assoluto sono aumentati ed era prevedibile, veniamo dal periodo estivo dove c’è movimento di persone. Un dato in linea e che potrebbe crescere vista l’apertura delle scuole” spiega Schillaci, “Ma non c’è allarmismo: i dati che ci interessano sono i ricoveri e gli accessi nelle terapie intensive e sono dati trascurabili e siamo fiduciosi”. Dati che attualmente non fanno paura, anche per la minore forza del virus, che nel tempo si è visto sempre più debole.

Tuttavia, rimane attiva la prevenzione, non solo per il Virus in generale, ma anche per il rientro a scuola. Per questo il ministro ha ribadito che su questo fronte “C’è un tavolo Salute-Istruzione dove si lavora su queste fattispecie” fa sapere. E continua: “Non farei nessun allarmismo, i ragazzi continuino ad andare a scuola sono quelli che hanno sofferto moltissimo durante il lockdown. Il tavolo tra oggi e domani dovrebbe dare i risultati conclusivi sul modo di comportarsi a scuola”. Difatti, ancora non si sa quali saranno le misure da adottare a scuola e sui comportamenti da far rispettare a insegnanti e studenti c’è da risolvere un rebus, mentre resta aperto il tema delle mascherine a scuola. Si sa che le classi sono da sempre state delle fucine di virus, non solo di covid ma anche di influenza autunnale e di stagione.

A dire la sua sulla questione è Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. “Far rimettere la mascherina a scuola ai ragazzi è come dire fare i tamponi negli istituti e mi pare una enorme stupidaggine” e spiega “Credo che debbano valere le regole del buon senso: se hai dei sintomi respiratori puoi metterti la mascherina per andare a scuola. L’imposizione delle regole non ha portato da nessuna parte e nelle scuole non ha portato neanche a far crescere la cultura della prevenzione”.
E sull’idea di un possibile riutilizzo del sistema di protezione dice: “Sono sinceramente sconcertato nel sentire che qualcuno vuole reintrodurre l’obbligo delle mascherine in classe. Se sarà diverso lotterò con gli studenti per non farle rimettere. Basta parlare del Covid a scuola, quando ci sono altri problemi”. In ogni caso, nonostante i richiami al “Nessun allarmismo” la questione rimane e suoi comportamenti c’è ancora da decidere: i sintomatici, di norma rimangono a casa; ma per chi ha contratto il covid ed è asintomatico quale può essere la soluzione? Rimanere a casa o andare in classe con obbligo di mascherina? In ogni caso potrebbero esserci degli scontenti.

Scuola e Covid: per ora l’unica certezza sono i vaccini 

Per ora l’unico punto fermo rimangono i vaccini, che sono sempre consigliati e che rimangono la prima soluzione alla base dei contagi da Covid. Il ministro Schillaci ha fatto sapere che i vaccini aggiornati sono in arrivo. “Dovrebbero essere disponibili addirittura già dalla prossima settimana” fa sapere e ripete: “Le categorie per cui sono fortemente raccomandate sono i fragili, gli ultra sessantenni e gli operatori sanitari”. I vaccini sono “un presidio fondamentale” e annuncia “partiremo anche con una campagna per ricordare ai cittadini di vaccinarsi per il Covid e l’influenza”. Come durante la pandemia, i vaccini Covid saranno gratis “per tutti” anche per “chi non rientra nelle categorie per cui lo raccomandiamo”. Per facilitare la somministrazione, ma anche per invogliare i più, potrebbe essere decisa la somministrazione del vaccino in farmacia.
Il ministro non lo conferma ma propende: “Credo di sì, stiamo valutando la distribuzione insieme alle regioni, punteremo molto su loro e sui medici di famiglia”. Intanto le linee guida rimangono quelle dello scorso 11 agosto, in attesa di ulteriori indicazioni – e polemiche.

L’inizio della scuola riapre il dibattito sulle varie problematiche legate al sistema, anche se negli ultimi anni grande spazio viene lasciato alla questione Covid, contagi, isolamenti, mascherine sì e mascherine no. Questo accade nuovamente, anche nel 2023, a pochi mesi dall’anniversario dei quattro anni dell’inizio della Pandemia.
A far tornare in auge l’argomento sono gli stessi dati: da quattro settimane i contagi dall’ennesima variante del virus sono in crescita e, sotto osservazione, rimangono i fragili e gli anziani. Ne ha parlato, per fare il punto ma anche per evitare allarmismi, il ministro della Salute Orazio Schillaci: “I numeri dei contagi Covid in assoluto sono aumentati ed era prevedibile, veniamo dal periodo estivo dove c’è movimento di persone. Un dato in linea e che potrebbe crescere vista l’apertura delle scuole” spiega Schillaci, “Ma non c’è allarmismo: i dati che ci interessano sono i ricoveri e gli accessi nelle terapie intensive e sono dati trascurabili e siamo fiduciosi”. Dati che attualmente non fanno paura, anche per la minore forza del virus, che nel tempo si è visto sempre più debole.

Tuttavia, rimane attiva la prevenzione, non solo per il Virus in generale, ma anche per il rientro a scuola. Per questo il ministro ha ribadito che su questo fronte “C’è un tavolo Salute-Istruzione dove si lavora su queste fattispecie” fa sapere. E continua: “Non farei nessun allarmismo, i ragazzi continuino ad andare a scuola sono quelli che hanno sofferto moltissimo durante il lockdown. Il tavolo tra oggi e domani dovrebbe dare i risultati conclusivi sul modo di comportarsi a scuola”. Difatti, ancora non si sa quali saranno le misure da adottare a scuola e sui comportamenti da far rispettare a insegnanti e studenti c’è da risolvere un rebus, mentre resta aperto il tema delle mascherine a scuola. Si sa che le classi sono da sempre state delle fucine di virus, non solo di covid ma anche di influenza autunnale e di stagione.

A dire la sua sulla questione è Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. “Far rimettere la mascherina a scuola ai ragazzi è come dire fare i tamponi negli istituti e mi pare una enorme stupidaggine” e spiega “Credo che debbano valere le regole del buon senso: se hai dei sintomi respiratori puoi metterti la mascherina per andare a scuola. L’imposizione delle regole non ha portato da nessuna parte e nelle scuole non ha portato neanche a far crescere la cultura della prevenzione”.
E sull’idea di un possibile riutilizzo del sistema di protezione dice: “Sono sinceramente sconcertato nel sentire che qualcuno vuole reintrodurre l’obbligo delle mascherine in classe. Se sarà diverso lotterò con gli studenti per non farle rimettere. Basta parlare del Covid a scuola, quando ci sono altri problemi”. In ogni caso, nonostante i richiami al “Nessun allarmismo” la questione rimane e suoi comportamenti c’è ancora da decidere: i sintomatici, di norma rimangono a casa; ma per chi ha contratto il covid ed è asintomatico quale può essere la soluzione? Rimanere a casa o andare in classe con obbligo di mascherina? In ogni caso potrebbero esserci degli scontenti.

Scuola e Covid: per ora l’unica certezza sono i vaccini 

Per ora l’unico punto fermo rimangono i vaccini, che sono sempre consigliati e che rimangono la prima soluzione alla base dei contagi da Covid. Il ministro Schillaci ha fatto sapere che i vaccini aggiornati sono in arrivo. “Dovrebbero essere disponibili addirittura già dalla prossima settimana” fa sapere e ripete: “Le categorie per cui sono fortemente raccomandate sono i fragili, gli ultra sessantenni e gli operatori sanitari”. I vaccini sono “un presidio fondamentale” e annuncia “partiremo anche con una campagna per ricordare ai cittadini di vaccinarsi per il Covid e l’influenza”. Come durante la pandemia, i vaccini Covid saranno gratis “per tutti” anche per “chi non rientra nelle categorie per cui lo raccomandiamo”. Per facilitare la somministrazione, ma anche per invogliare i più, potrebbe essere decisa la somministrazione del vaccino in farmacia.
Il ministro non lo conferma ma propende: “Credo di sì, stiamo valutando la distribuzione insieme alle regioni, punteremo molto su loro e sui medici di famiglia”. Intanto le linee guida rimangono quelle dello scorso 11 agosto, in attesa di ulteriori indicazioni – e polemiche.

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