Pichetto è convinto, Come cambia l'idea di Italia hub energetico del Mediterraneo
A tutto gas americano: l’Italia si impegna, primo governo in Europa a farlo dopo l’incontro in Scozia tra Donald Trump e Ursula von der Leyen, a comprare più gas americano. E, già che c’era, il ministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, ha voluto “convenire” con mister Doug Burgum, segretario Usa all’Interno nonché presidente del consiglio nazionale per il dominio energetico, sulla necessità di implementare l’intelligenza artificiale per la gestione delle reti. Ai che, va da sé, sarà “occidentale”. Un’altra buona notizia, per Washington, arriva dall’Italia e in particolare dal settore energetico che già s’era impegnato, nei giorni scorsi, a escludere (primo a farlo in Europa) aziende cinesi per le gare (e gli incentivi) sul fotovoltaico. L’Italia si conferma un bastione americano in Europa, un alleato a tutta prova capace di perdonare sgambetti, che ad altri, forse, avrebbero fatto girare un bel po’ le scatole. Come, per esempio, la conferma del divieto di contrattare e di ottenere forniture di petrolio dal Venezuela. Per gli europei, però. Perché la Casa Bianca ha concesso a Chevron di “riaprire” i rubinetti da Caracas mentre Eni, che attende di regolare un conto da quasi mezzo miliardo (in petrolio) con Pdvsa, dovrà continuare a girarsi i pollici.
Il gas americano e l’intesa con Burgum
Ma il gas è un’altra cosa e ieri il ministro Pichetto, insieme allo stesso Burgum, ex governatore del North Carolina, e all’ambasciatore Tilman Ferlitta, ha potuto ufficializzare l’intesa che rafforza la cooperazione energetica tra Roma e Washington. E che sembra iscriversi all’interno della “spesa” imposta da Trump all’Ue con l’accordo sui dazi. “L’Italia accoglie con favore la crescita dell’import di GNL americano, anche come parte integrante della nostra collaborazione strategica rispetto agli effetti della guerra in Ucraina. Il Gnl americano – ha ricordato il ministro – contribuisce alla sicurezza degli approvvigionamenti anche grazie alla maggiore affidabilità della rotta che conduce dagli Usa all’Italia e all’Europa rispetto ai rischi geopolitici che si registrano su altre rotte”. Eccolo, un altro tema centrale: le altre rotte. Oltre a quelle che portano alla Russia, ci sono canali di approvvigionamento importanti su cui il Paese, e il suo ecosistema di aziende energetiche, lavora da tempo. Ci sono le forniture dall’Algeria, per esempio. Ci sono quelle dall’Egitto. C’è il Tap e ci sono le vie dall’Asia centrale. Insomma, il ruolo di hub energetico del Mediterraneo, per l’Italia, che un’eccessiva esposizione nei rifornimenti all’Ue rispetto alle rotte atlantiche potrebbe, almeno a un occhio profano, mettere in discussione. Ma un altro argomento centrale (e decisivo) sarà quello dei prezzi.
Ok il prezzo è giusto?
Pichetto dice di aver fiducia nel gas americano “per rispondere alla domanda dei nostri cittadini e delle nostre imprese cui dobbiamo garantire energia sicura e sostenibile grazie a prezzi accessibili che sostengano la competitività delle nostre industrie, che resta l’obiettivo centrale anche per l’Europa”. Un argomento, questo, che è stato centrale all’ultima edizione del Forum Ambrosetti di Cernobbio. Sul gas, proprio da Cernobbio, Pichetto s’è detto tranquillo: “Siamo abbastanza tranquilli sugli stoccaggi, sicuramente a livello nazionale, sono quasi al 90%, ma anche a livello europeo ancorché un po’ più basso, il livello è buono”. Davanti alle imprese il ministro aveva già benedetto i rifornimenti dall’America: “Gli Usa, in questo momento, stanno offrendo sul mercato gas a un prezzo abbastanza competitivo, ci sono meno rischi ad averlo da Occidente che averlo da Oriente”. Il prezzo sarà una questione dirimente per comprendere se l’intesa siglata al Mase sia stata un buon affare oppure no. Del resto, a proposito di costi, il sentiment delle aziende non sembrava di certo allarmato. Proprio dal Forum, il Ceo di Edison Nicola Monti, aveva parlato di prezzi verso un ribasso: “Nei prossimi 12-18 mesi arriveranno oltre 100 milioni di tonnellate di Gnl sul mercato con progetti di Usa e Qatar, quindi il mercato va ad essere sempre più bilanciato e non mi aspetto tensioni”.
Più intelligenza artificiale per le reti
Un altro argomento importante che è rientrato nella dichiarazione bilaterale tra i governi italiano e americano, oltre al gas, riguarda l’intelligenza artificiale. Un tema caro, carissimo, allo stesso Burgum che “nasce” proprio come imprenditore informatico prima di diventare politico dopo l’acquisizione della sua Great Plains da parte di Microsoft: “Il ministro Pichetto – ha spiegato il Mase – ha sottolineato inoltre la centralità dell’intelligenza artificiale per l’ottimizzazione e la sicurezza delle reti energetiche ed ha illustrato al segretario Burgum le iniziative legislative del governo italiano per riaprire al nucleare di nuova generazione sicuro e sostenibile e l’importanza di una sempre più forte collaborazione tra Italia e Stati Uniti in questo settore”.