Abbigliamento, boom del “seconda mano”: piace a un italiano su due, vale 6 miliardi
Il mercato dell’abbigliamento usato, di seconda mano, diventa sempre più vincente nelle scelte degli italiani. Usato, riusato, riparato, riciclato: sicuramente la ricerca del risparmio per i più, se non pure la sensibilità ai temi dell’ambiente o a una trasformazione dei consumi che non inseguono come in passato l’accelerazione spinta degli acquisti.
Più della metà degli italiani ha acquistato almeno un articolo di abbigliamento, scarpe o accessori usato, rileva Ipsos per Confesercenti. Un vero e proprio boom, questo settore è arrivato a contare per più di 6 miliardi di euro.
L’usato vola sul web e si fa strada nei negozi. Il 56% degli intervistati ha dichiarato di essersi rivolto, negli ultimi 12 mesi, alle piattaforme online di vendita di prodotti usati per i propri acquisti di moda: il 19% lo fa sempre (4%) o spesso (14%) – ma le percentuali salgono rispettivamente all’8 e al 19% tra i giovani tra i 18 ed i 34 anni – mentre il 37% qualche volta (22%) o raramente (15%). Forte anche la domanda di usato nei negozi fisici e nei mercati ambulanti, a cui dichiarano di rivolgersi il 51% dei consumatori: il 20% sempre (5%) o spesso (15%), il 32% qualche volta (18%) o raramente (14%).
Le riparazioni guadagnano terreno pur in uno scenario economico ove gli artigiani in genere presenti nelle città sembrano essere diventati “merce rara”: il 34% nell’ultimo anno ha portato sempre (8%) o spesso (26%) i propri capi di abbigliamento a riparare invece di comprarli nuovi. Una tendenza che per Ipsos è confermata da una sorta di ritorno delle sartorie: aumentano del 4% tra il 2014 ed il 2024.
Se il mercato di “seconda mano” ride, quello tradizionale langue: Andamento negativo delle vendite di fine stagione: in occasione dei saldi estivi il 61,9% delle piccole imprese della distribuzione moda ha registrato vendite inferiori rispetto allo scorso anno.
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