Cronaca

Accoltellati a Marechiaro per un “like” alla ragazza sbagliata

Un dissidio social sfociato nell’aggressione ai due minorenni di domenica scorsa. Amitrano (M5s) contro Lamorgese: “Perché da tre anni non risponde su sicurezza a Napoli?”

di Giovanni Vasso -


Si può finire accoltellati per un “mi piace” messo alla ragazza sbagliata su Facebook. Le indagini dei poliziotti, dopo l’aggressione a Marechiaro a Napoli a seguito della quale un 17enne e un 16enne sono finiti ricoverati in gravi condizioni, ha portato dritto a un 15enne dell’area Nord del capoluogo campano. Che è stato fermato e ora risponde dell’accusa di tentato omicidio.
Secondo gli investigatori della Squadra Mobile di Napoli sarebbe stato lui a brandire il coltello col quale avrebbe colpito i due coetanei domenica scorsa sugli scogli. Sarebbe intervenuto per difendere un altro amico, anch’egli 15enne che è stato denunciato a piede libero, infuriato coi due perché uno di loro avrebbe messo il like alla ragazza con la quale si accompagnava durante quella che avrebbe dovuto essere una giornata di relax al mare. Invece è bastato un clic sbagliato, dalle parole s’è passato ai fatti e tra i due gruppi – dopo le scintille digitali – sono scattate le coltellate, fin troppo reali.
Il giovane fermato, il cui intervento sarebbe stato invocato proprio dal 15enne denunciato, sarebbe il figlio di un esponente della criminalità organizzata a Nord di Napoli.
Mentre la giustizia fa il suo corso, le condizioni dei due ragazzi feriti sembrano migliorare. Uno dei due, il 17enne, era stato ricoverato per una sospetta lesione polmonare mentre l’amico, di 16 anni, aveva subito tagli da eviscerazione all’addome. Feriti, come una città che adesso fa i conti con un’escalation di violenza cieca e senza senso. A cui, adesso, reagisce anche la politica.
Dopo la promessa del sindaco Manfredi, che ha chiesto maggiori controlli alle forze dell’ordine nei luoghi più frequentati dalla movida, è arrivata la reazione del deputato M5s Alessandro Amitrano che punta il dito contro il ministro degli Interni Luciana Lamorgese. In una nota, Amitrano ha affermato: “In queste ultime settimane stiamo assistendo ad una gravissima escalation di violenza in città: la furibonda lite con accoltellati sugli scogli a Marechiaro, il drammatico episodio di una moto lanciata a folle velocità a Forcella, l’aggressione ad una ragazza nel Borgo Sant’Antonio Abate sono solo gli ultimi episodi. Tra i napoletani c’è sempre più paura. Le istituzioni competenti hanno il dovere di intervenire immediatamente. Bisogna fare qualcosa, subito. Cosa aspetta il ministro Lamorgese ad agire?”.
E dunque ha aggiunto: “Il Viminale è consapevole della gravità di quanto sta accadendo a Napoli? Negli ultimi tre anni ho depositato innumerevoli interrogazioni sulla sicurezza a Napoli, perché il ministero non ha mai risposto? I napoletani hanno il diritto di vivere in una città vivibile e sicura, nessuno deve rassegnarsi ad una pericolosa ed inquietante presenza criminale che va affrontata e sconfitta. La lotta alla camorra, la prevenzione della devianza, il contrasto alla cultura criminale devono diventare una grande priorità nazionale”.
Piovono accuse anche da Fratelli d’Italia. In una nota Gabriella Peluso, responsabile Mezzogiorno del partito, ha affermato: “Quanto accaduto domenica scorsa sugli scogli di Marechiaro, con lo scontro e l’accoltellamento di due minorenni, è la punta dell’iceberg di una situazione che vede Napoli abbandonata e allo sbando con un Comune che non riesce a garantire la sicurezza urbana e una politica incapace di guidare la nostra città e di imprimerle i valori fondamentali della legalità e del rispetto e di trasmetterli, innanzitutto, ai giovani”.


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