Esteri

Accordo migranti, il premier albanese Edi Rama condanna gli attacchi di Report

di Martina Melli -


Dopo la messa in onda della puntata di Report dedicata all’accordo fra Roma e Tirana per la costruzione di due centri di accoglienza per migranti, il premier albanese Edi Rama si è scagliato contro la trasmissione e la tv di Stato. Nell’inchiesta si parla del costo eccessivo per i due centri che potrebbero costare un miliardo di euro, della famiglia del primo ministro e di uno dei suoi più stretti collaboratori, Engjell Agaci, segretario generale del Consiglio dei ministri.
Secondo il premier albanese, “un’emittente pagata con le tasse degli italiani si è resa protagonista di un vergognoso episodio di diffamazione nei confronti dell’Albania”.
Agaci, secondo Rama, è stato etichettato come il legale di fiducia di numerosi trafficanti albanesi di droga, dichiarazione a cui Ranucci, conduttore del programma, ha risposto che tutto ciò che è stato detto “è sulle carte ed è da fonte documentale”.
Stamattina Rama ha contattato Paolo Corsini, direttore Approfondimenti Rai (già nella bufera a causa della vicenda Scurati), per lamentarsi e chiedere il diritto di replica.
Il premier si è poi sfogato sul proprio profilo X: “Mia nonna che mi ha insegnato l’italiano mi diceva spesso che errare è umano ma perseverare è diabolico. A ricordarmelo adesso è questo ulteriore passo falso di Report, il cui conduttore clamorosamente persevera con le stesse falsità già contenute nella schifosa puntata sull’Albania”. La telefonata tra Rama e Corsini ha infiammato la polemica. Il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, ha fatto sapere in una nota: “Il contatto diretto del premier albanese con il dirigente Rai Paolo Corsini, rappresenta un tentativo di condizionare la televisione italiana ed in particolare il giornalismo d’inchiesta. La telefonata è un’inaccettabile ingerenza che va oltre il singolo caso e tocca un problema più ampio di libertà di stampa e di indipendenza dei media statali, che dovrebbero servire l’interesse pubblico piuttosto che agire come veicoli per gli interessi politici di turno”.
Mordace anche il commento del M5s: “Rivolgiamo una domanda semplice a Giorgia Meloni: è normale secondo lei che un dirigente della Tv pubblica venga contattato direttamente dal Presidente albanese per lamentarsi di un servizio giornalistico?”.


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