Addio a Frank Caprio, il giudice buono: storia di un italoamericano paladino della gentilezza
Francesco Caprio, meglio conosciuto come il Giudice Frank Caprio è deceduto il 20 agosto nella città dove è nato: Providence, nello Stato di Rhode Island, Stati Uniti. È diventato un volto noto e amato tramite il programma televisivo Caught in Providence, dove per anni sono stati messi in onda i processi da lui presieduti. Le puntate trasformate in una serie televisiva su processi reali, una volta collocate online sulla piattaforma di YouTube, sono diventate virali e la fama del giudice di origine italiana ha superato i confini americani.
La sua storia è commovente. Il padre era un venditore ambulante italiano emigrato negli Stati Uniti da Teano, in provincia di Caserta. Anche la madre era figlia di italiani arrivati in America in cerca di fortuna. Durante gli studi giovanili Francesco lavorava come lavapiatti e lustrascarpe. Dopo il diploma ha iniziato ad insegnare di giorno storia ed educazione civica in un liceo e di sera frequentava i corsi della facoltà di giurisprudenza alla Suffolk University of Law di Boston. Dopo i suoi studi, divenne prima direttore del Consiglio dei governatori di Rhode Island e poi capo del Tribunale municipale della città di Providence.
La sua notorietà nasce quando suo fratello minore, assunto presso la rete televisiva locale WLNE-TV, iniziò a filmare alcuni dei processi di Caprio e poi a metterli in onda con un ottimo riscontro di pubblico. Le sue cause sono state trasmesse a livello locale per oltre un ventennio. Dato il successo riscosso, i suoi procedimenti furono trasmessi a livello nazionale e così il giudice divenne un personaggio pubblico per tutti gli Stati Uniti America e poi tramite internet in tutto il mondo.
I motivi per cui era amato sono davvero semplici: la sua umiltà, la compassione con cui affrontava le cause, la sua pervicace convinzione che ci fosse del buono in tutte le persone. Si approcciava alla gente come un padre, cercando di capire i loro pensieri e di conoscere le loro sofferenze. A volte ha persino pagato di tasca sua le multe sulle quali doveva decidere.
Famoso il caso di un genitore di novantasei anni che aveva superato il limite di velocità vicino ad una scuola per portare suo figlio di sessantatre anni in ospedale per cure di cui necessitava per il tumore che lo aveva colpito. Il Giudice Caprio non esitò un minuto a cancellare la multa.
Anche fuori dalla sua aula egli cercava di aiutare il prossimo. Ha infatti istituito diverse borse di studio intitolate al padre e ha ricevuto lauree honoris causa da molte università; ed è stato inserito nella Rhode Island Heritage Hall of Fame.
Nel 2023 l’annuncio del tumore al pancreas che lo ha portato alla morte. Il suo carattere forte gli ha consentito di continuare a combattere le sue battaglie e a chiedere a tutti anche tramite diversi social di pregare per lui. Credeva molto nella forza delle preghiere.
Bellissimi i messaggi in cui invita le persone a vivere il momento perché non si sa mai cosa la vita può riservare. Diceva: “Godetevi quello che avete, siate gentili con le persone e prendetevi cura della vostra famiglia”.
Poco prima di morire ha ricordato come il padre gli avesse insegnato che la gentilezza è la cosa più importante.
Ha reso noto che durante il suo primo giorno di lavoro aveva come unico pensiero quello di applicare correttamente e rigorosamente la legge. Quando però ascoltò il caso di una mamma single con tre figli a carico che non aveva soldi per pagare le multe, il padre gli ricordò che la donna in questione era solo una una persona spaventata in un’aula di giustizia, non una cattiva persona, e lui comprese che la legge può essere severa ma anche compassionevole. Così iniziò a cambiare approccio nei confronti dei casi che era chiamato a giudicare.
Anche la gentilezza può cambiare la vita. E questo messaggio va tramandato dopo la sua morte.
Il giudice di Providence ha mostrato a tutti che la legge può avere un cuore e che nell’applicazione della stessa si deve e si può tenere conto delle persone che si trovano ad essere giudicate in un’aula di tribunale. Contano anche le circostanze, gli stati d’animo, le origini, le malattie, i drammi e le paure di ogni essere umano.
Nel post su Facebook che annuncia la sua morte si legge alla fine: “Sarà ricordato non solo come un giudice rispettato, ma come un marito, padre, nonno, bisnonno e amico devoto. La sua eredità vive negli innumerevoli atti di gentilezza che ha ispirato. In suo onore, possiamo ognuno di noi sforzarci di portare un po’ più di compassione nel mondo, proprio come ha fatto lui ogni giorno”
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