Attualità

Addio a Paul Ginsborg, lo storico inglese che per amore dell’Italia lasciò Cambridge

di Giovanni Vasso -


Aveva 76 anni, era sposato con la professoressa Ajse Saracgil, che insegna lingua e letteratura turca e di storia ottomana presso l’università Orientale. La coppia aveva tre figli Ben, Lisa e David.

Ginsborg, nato a Londra qualche settimana dopo la fine della Seconda Guerra mondiale, il 18 luglio del 1945 si era laureato all’Università di Cambridge. Lì aveva iniziato la sua carriera accademia, in qualità di docente di storia contemporanea al Churchill College. Ha tenuto la cattedra per quindici anni poi ha scelto l’Italia. S’è trasferito prima a Siena e Torino, quindi nel 1992 gli era stata affidata la cattedra di storia dell’Europa contemporanea all’Università di Firenze. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche, tra cui Repubblica. Dodici anni fa, nel 2010, aveva chiesto e ottenuto la cittadinanza italiana. A Siena ha inoltre diretto per anni la scuola politica di Libertà e Giustizia, il movimento dei “girotondini” che aveva contribuito a fondare insieme a Francesco Pancho Pardi, attorno alla figura dell’attore e regista Nanni Moretti e insieme ai movimenti femministi e al gruppo ideale di Micromega. Fu una stagione da protagonisti della politica, nell’ambito di un centrosinistra che in quegli anni, cercava nuove leadership e nuova linfa nello scontro politico con il centrodestra allora imperniato sulla figura di Silvio Berlusconi.  

Storia e politica le grandi passioni del professore che ha studiato e scritto, moltissimo, sulle vicende italiane del ‘900 e sulla fragilità della democrazia. Tra i libri pubblicati, ci sono “Storia d’Italia dal dopoguerra a oggi. Società e politica 1943-1988”, “L’Italia del tempo presente. Famiglia, società civile Stato. 1980-1996”, “Daniele Manin e la rivoluzione veneziana del 1848-49”.

Nel 2003 aveva scritto “Berlusconi. Ambizioni patrimoniali in una democrazia mediatica” e dunque “Il tempo di cambiare”, “La democrazia che non c’è” e infine “Salviamo l’Italia”, “Famiglia Novecento” e “Passioni e politica” a quattro mani con il professore di filosofia teoretica all’Università di Macerata Sergio Labate. 


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