Addio ad Arnaldo Forlani, l’ultimo democristiano se ne va a 97 anni
ARNALDO FORLANI
Addio ad Arnaldo Forlani. L’ex premier, già segretario della Democrazia Cristiana, è morto a Roma nella sua abitazione. Aveva 97 anni. A darne l’annuncio è stato il figlio Alessandro. Forlani, nato a Pesaro l’8 dicembre 1925, è stato uno dei volti della Prima Repubblica. Era la “F” della formula del Caf, Craxi-Andreotti-Forlani, che sintetizzava una delle grandi alleanze politiche dell’Italia tra gli anni ’80. Allievo politico di Amintore Fanfani, era stato segretario della Balena Bianca per quattro anni, dal 1969 al 1973. Poi era tornato alla guida del partito nel 1989, rimanendoci fino al 1992, anno in cui esplose, in tutto il suo fragore, lo scandalo Tangentopoli che contribuì a spazzare via tutto ciò che restava della Prima Repubblica. Fu tra gli inventori di formule politiche che caratterizzarono un’epoca. Tra tutte, quella del “preambolo”, le lunghe ed estenuanti premesse di ogni ragionamento politico democristiano e quella delle convergenze parallele.
Fu presidente del consiglio dall’80 all’81 ma, nelle sedi istituzionali, ha ricoperto praticamente tutti i ruoli di governo. È stato vicepremier, ministro degli Esteri, della Difesa, delle Partecipazioni statali. Nel “bestiario” della Prima Repubblica era soprannominato il Coniglio Mannaro. Fu coinvolto in Tangentopoli, indagato e poi condannato (prima a due anni e quattro mesi, poi affidato ai servizi sociali) nel filone d’inchiesta della maxi tangente Enimont. Proprio per questo, Gianfranco Rotondi lo ha ricordato dicendo che Forlani è stato “il più onesto dei leader democristiani” ma che contestualmente “ha pagato per tutti”.
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