Editoriale

Agli studenti servono disciplina e severità di giudizio

di Adolfo Spezzaferro -


Da un lato abbiamo l’ennesimo maturando che fa scena muta all’orale – ma lui è comunista e si scaglia contro il “governo di estrema destra” -, dall’altra abbiamo quel prof sgomento dallo studente bocciato a un passo dalla laurea che gli ha chiesto di essere promosso per potersi meglio concentrare sulla tesi. Sono due facce della stessa medaglia e non sono neanche una novità: la protesta degli studenti molto impegnati politicamente e molto poco preparati scolasticamente così come il “6 politico” sono retaggio di quegli anni della (sacrosanta, per carità, se però studi pure) contestazione. Una stagione i cui nefandi frutti sono da un lato le occupazioni a buffo che si ripetono un tot all’anno tutti gli anni e dall’altro schiere di prof che si sono laureati con quel criterio “politico” del ’68 e dintorni e che quindi sono degli ignorantoni che danneggiano intere generazioni di studenti. La riforma della scuola si deve basare su disciplina e severità di giudizio perché servono studenti educati e preparati: un giorno saranno genitori, e così forse spezzeremo questa maledizione.


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