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Agricoltura tra sfide e rilancio: estate calda per il Masaf

di Marco Montini -


Tra dazi, riforme europee e sfide interne, l’estate agricola italiana non conosce tregua. Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste si trova al centro di una stagione cruciale, chiamato a difendere le eccellenze del Made in Italy da venti di crisi e al tempo stesso a rilanciare la competitività di filiere strategiche come vino, pasta e produzioni a indicazione geografica. Sullo sfondo, il braccio di ferro commerciale con gli Stati Uniti, che ha deciso di colpire anche l’agroalimentare italiano con dazi al 15%, e la partita europea sulla nuova Politica Agricola Comune 2028-2034, destinata a ridisegnare regole e risorse per il settore e fortemente criticata dalle rappresentanze del settore primario. Insomma, una fitta agenda di tavoli tecnici e incontri con imprese, consorzi e parti sociali sta mettendo alla prova il ministro Francesco Lollobrigida, impegnato su più fronti: dalla promozione internazionale alla lotta al caporalato, dal sostegno alle esportazioni all’adozione di strumenti finanziari come il ddl “ColtivaItalia”. L’obiettivo dichiarato? Proteggere un comparto che genera miliardi e miliardi di export e che, nonostante le pressioni esterne, vuole restare pilastro sociale ed economico del Paese. In tal senso, dicevamo poc’anzi, numerosi i tavoli tematici di questi ultimi giorni. Significativo, ad esempio, quello convocato il 6 agosto scorso al Masaf in videoconferenza per affrontare le criticità legate all’introduzione dei dazi da parte del Governo USA. Nel corso dell’incontro è stata ribadita l’importanza delle IG, le indicazioni geografiche, considerate strategiche e la necessità di rafforzare il presidio nei mercati esteri anche con una presenza sistematica alle fiere di settore. “Oggi il sistema agroalimentare italiano, che ha toccato la cifra record di 70 miliardi di euro di export, non è in crisi, ma va protetto e rafforzato. Il modello delle indicazioni geografiche rappresenta uno strumento fondamentale di protezione della qualità. Le IG permettono di dare il giusto valore alla produzione e consentono alle persone di conoscere e pagare il prezzo corretto per un prodotto che rispecchia il lavoro, l’ambiente e il territorio da cui proviene. Oggi siamo qui per ragionare sulle soluzioni piuttosto che intervenire un domani a crisi già avvenuta”, ha dichiarato il ministro Lollobrigida. Che solo un paio di giorni prima aveva partecipato a Palazzo Chigi al tavolo sul vino, in cui le rappresentanze della filiera e le associazioni di categoria hanno espresso preoccupazioni per la tendenza alla criminalizzazione del vino, spesso associato all’abuso in modo semplicistico, e per le pressioni sui mercati esteri per effetto delle tariffe doganali imposte dagli Stati Uniti. “Il Governo intende continuare a sostenere – ha rassicurato Lollobrigida – in maniera concreta un settore fondamentale per l’economia italiana e che non possiamo permetterci di disperdere. L’Italia è leader mondiale nella produzione di vino e ha raggiunto nel 2024 la cifra record di 8,1 miliardi di euro nell’export, con un incremento del 5,5% rispetto al 2023. Un traguardo straordinario che dimostra la forza, la qualità e la competitività del vino italiano”. A fine luglio, invece, era andato in scena il Tavolo Filiera della Pasta, con la partecipazione dei rappresentanti delle principali imprese italiane produttrici di pasta e delle associazioni di categoria. L’incontro ha rappresentato “un’importante occasione di confronto sulla competitività del comparto e sull’impegno comune a preservare e promuovere l’eccellenza produttiva del settore, anche in vista delle sfide future. La filiera della pasta ha un valore strategico per l’economia italiana”. E di inizio agosto, infine, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il tavolo tecnico interministeriale di aggiornamento sull’attuazione delle misure di contrasto allo sfruttamento del lavoro nel settore agricolo: “Un anno fa – ha detto il ministro Lollobrigida nel corso della riunione – ci siamo riuniti per affrontare il tema del caporalato. Il governo si è attivato subito, introducendo importanti innovazioni normative con il decreto legge agricoltura e con il primo decreto sulla condizionalità sociale, rendendo l’Italia all’avanguardia in Europa in tema di sicurezza del lavoro e lotta al caporalato”


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