Attualità

Aiuti a Rafah e dal cielo per i civili di Gaza (VIDEO)

Si intensificano le missioni umanitarie verso la Striscia ma Israele nega la carestia nell'area

di Angelo Vitale -


La situazione degli aiuti umanitari per la Striscia di Gaza resta drammatica, con un’intensa attività sia al valico di Rafah sia tramite missioni di lancio aereo, mentre Israele e le Forze di Difesa Israeliane negano ufficialmente la presenza di una carestia nella Striscia.

Gli aiuti al valico di Rafah

Al valico di Rafah, al confine tra Egitto e Gaza, una delle principali vie per l’arrivo degli aiuti umanitari, l’Egitto ha quasi triplicato i camion di aiuti in ingresso, arrivando ad almeno 300 al giorno tra cibo, medicinali, carburante e altri materiali di soccorso, per affrontare una crisi considerata senza precedenti.

Diverse carovane della società civile e associazioni di volontariato nordafricane hanno raggiunto Rafah, a testimonianza di una forte mobilitazione internazionale, anche a fronte delle lunghe attese e dei blocchi sia al confine che nei territori di passaggio.

I lanci di aiuti dal cielo

Israele ieri sera aveva annunciato suoi lanci di aiuti dal cielo. Ma quella principale è una operazione congiunta di Giordania, Regno Unito e Francia, con le forze giordane che hanno effettuato quattro lanci su indicazione personale di re Abdullah II. In Rete i video – come quello che pubblichiamo qui sotto – che mostrano il lancio del carico paracadutato lungo la costa e i palestinesi che corrono a recuperarlo in mare servendosi pure di imbarcazioni di fortuna.

Quelli precedenti erano state missioni cui avevano concorso anche i i Paesi Bassi, per la consegna di farmaci e aiuti all’ospedale da campo giordano nel nord di Gaza.

Israele nega: “Non c’è una carestia”

Israele, comunque, nega con decisione la presenza di una carestia a Gaza, definendo queste dichiarazioni come propaganda di Hamas.

L’Idf ha tenuto a precisare che la responsabilità della distribuzione dei beni è delle Nazioni Unite e delle organizzazioni non governative, evocando la necessità di garantire che gli aiuti umanitari non finiscano nelle mani di Hamas.


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