Cultura & Spettacolo

Aldo Morrone: “COVID-19 tra mito e realtà”

di Redazione -


Fare chiarezza sulla pandemia che ha sconvolto l’intero pianeta

Il rapido diffondersi in tutto il mondo dell’infezione da coronavirus “COVID-19”, appartenente al ceppo virale SARS-CoV-2, ha suscitato nell’opinione pubblica un acceso dibattito sulle capacità della medicina di prevenirne e contrastarne in modo adeguato i suoi effetti attraverso la vaccinazione. Aldo Morrone, Direttore Scientifico dell’Istituto Dermatologico San Gallicano (IRCCS) di Roma e coordinatore di diverse missioni cliniche e scientifiche in Africa, Medio Oriente, India, America Latina e Sud Est Asiatico, nel suo ultimo libro “COVID-19 tra mito e realtà. Luci e ombre della pandemia che ha travolto il pianeta” (Armando Editore, pag. 270, Euro 20,00), spiega come sono nati e come sono fatti i vaccini e ripercorre le tappe della ricerca che, nel tempo, ha permesso di realizzarne alcuni capaci di liberare per sempre l’umanità da malattie infettive che hanno causato milioni di morti come il vaiolo, la tubercolosi, la peste, la poliomielite, il morbillo, l’epidemia da Zika, l’asiatica causata dal virus influenzale A, l’HIV/AIDS. E’ un libro necessario per avere la giusta consapevolezza sugli effetti dei vaccini e sul modo come questi sviluppano nell’uomo gli anticorpi che aggrediscono e neutralizzano il virus. Per combattere gli effetti della pandemia da “COVID-19”, Aldo Morrone invita ad avere ancora una volta fiducia nella scienza e nella sua capacità di realizzare vaccini e terapie capaci di ridurne la circolazione e gli effetti negativi. La velocità con la quale sono stati sviluppati i vaccini attualmente prodotti per contrastare il “COVID-19”, la durata della loro protezione, la capacità dei vaccinati di infettarsi di nuovo e di trasmettere il virus ad altri e la loro efficacia sulle persone con patologie croniche, sono forse alla base della perplessità di alcuni cittadini a vaccinarsi. Dubbi che possono essere fugati, spiega Morrone, solo attraverso “un sistema informativo trasparente, esauriente e facilmente comprensibile da tutti perché, sottolinea, non sono i vaccini che salvano le vite, ma le vaccinazioni”. Il libro di Morrone invita a riflettere sul fatto che il vaccino non rende immuni ma riduce sensibilmente le possibilità di essere contagiati e la violenza del virus riducendo altresì le cause di ricovero in ospedale per essere curati. Inoltre il ricorso al vaccino risponde all’esigenza di tutelare il diritto alla salute dell’intera collettività che si esercita reciprocamente da parte dell’uno nei confronti degli altri perché se da un lato c’è la salute di una singola persona, dall’altro c’è quello della salute degli altri, in particolare di quelli che, per le loro condizioni fisiche, non possono vaccinarsi. Il vaccinarsi non è una rinuncia alla propria libertà, come sostengono alcuni, ma è il prendere coscienza che salvaguardare la propria salute è indispensabile per salvaguardare quella degli altri. Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, soffermandosi sulla necessità per tutti i cittadini di fornirsi del “Green Pass” che certifica l’avvenuta vaccinazione, ha ritenuto opportuno ricordare che “chi limita la nostra libertà è il virus non le regole per sconfiggerlo … Il vaccino non ci rende invulnerabili, ma riduce grandemente la possibilità di contrarre il virus, la sua circolazione e la sua pericolosità. Per queste ragioni la vaccinazione è un dovere morale e civico”. Il “Green Pass” anti COVID-19 è una delle condizioni di accesso a determinate attività e servizi e non un atto discriminatorio o, peggio, un obbligo da configurarsi come una dittatura sanitaria che potrebbe preludere a quella sociale e politica. Walter Veltroni, nella prefazione, sottolinea che il libro di Morrone pone in evidenza che insieme a quella sanitaria causata dal COVID-19 c’è “un altro tipo di epidemia da contrastare, perché è altrettanto dannosa, perché può portare le persone a minimizzare la gravità della malattia e a non seguire le indicazioni necessarie a frenare i contagi e a tutelare la salute pubblica. Il pericolo, denunciato dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità, è quello della ‘infodemia’, di un sovraccarico di notizie vere, incerte, false, che rende difficile a chi voglia conoscere e sapere, trovare fonti attendibili e indicazioni affidabili”. Morrone ricorda che “il dott. Google” non è laureato in medicina, come dimostrano le numerose “fake news” che, con apparente autorevolezza, imperversano sulla rete: “il nuovo coronavirus è stato creato artificialmente in Cina e diffuso intenzionalmente da élites multimilionarie per ottenere potere e profitti”; “COVID-19 non è peggio di un’influenza”; “possiamo raggiungere l’immunità di gregge lasciando che il virus si diffonda nella popolazione”; “il vaccino è più rischioso del contagio da COVID-19”; …. Il fatto che più di un vaccino sia stato trovato e che siano in fase di somministrazione nei Paesi a Sviluppo Avanzato, avverte però Morrone, non basterà a ”fermare la pandemia se non saranno prodotti e distribuiti in modo da garantire una copertura globale, e non solo, come sempre, nei paesi più ricchi”. I vaccini, sostiene Morrone, debbono essere gratuiti e equamente distribuiti a tutti sia al Nord che al Sud del Mondo superando le diseguaglianze tra ricchi e poveri perché “di fronte alla malattia non siamo tutti uguali, non tutti hanno le stesse possibilità di curarsi” Nella catechesi “Guarire il mondo” di Papa Francesco, ricorda Aldo Morrone, traspare la consapevolezza che la risposta alla pandemia deve essere duplice: “Da un lato, è indispensabile trovare la cura per un virus piccolo ma tremendo, che mette in ginocchio il mondo intero. Dall’altro, dobbiamo curare un grande virus, quello dell’ingiustizia sociale, della disuguaglianza sociale, della disuguaglianza di opportunità, della emarginazione e della mancanza di protezione dei più deboli”. Le preoccupazioni del Santo Padre sembrano aver trovato la giusta risposta nei “Patti di Roma”, siglati lo scorso 6 settembre dai Ministri della Salute dei Paesi del G20, con i quali è stato preso l’impegno di perseguire una politica di ridistribuzione del vaccino anti Covid che raggiunga tutto il pianeta, anche le aree in via di sviluppo. Il ricavato della vendita del libro è destinato dall’autore all’Istituto internazionale di Scienze Mediche Antropologiche e Sociali (I.I.S.M.A.S.) per l’attività clinica, di accoglienza, diagnosi e cura delle donne e dei bambini del District Hospital “Mario Maiani” di Sheraro, Tigray (Etiopia).

Vittorio Esposito


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