Alla Buchmesse di Francoforte ci saranno tutti: tranne la censura
Alla Buchmesse di Francoforte non ci sarà alcuna censura. Ci saranno bensì 91 autori italiani – con alcune defezioni -, che sono stati inseriti nel programma della più importante fiera del libro del mondo che si terrà nella città tedesca dal 16 al 20 ottobre 2024, dove l’Italia è stata scelta come ospite d’onore.
Il programma letterario, curato dall’Associazione Italiana Editori, con il coordinamento del Commissario straordinario del Governo Mauro Mazza, è stato reso noto ieri, confermando in parte la lista degli autori che era stata presentata in occasione della conferenza stampa di fine maggio.
Quella presentazione che aveva aperto il vaso di Pandora delle polemiche per l’assenza, in quella lista, di Roberto Saviano.
Lo scrittore di Gomorra non era stato scelto da nessun editore tra le proposte di autori da inserire nel programma della Buchemesse e per questo AIE (Associazione Italiana Editori) e Mazza erano stati al centro di un terremoto mediatico con tanto di lettera da parte di 33 tra scrittori e addetti ai lavori al presidente dell’Associazione Innocenzo Cipolletta. Saviano comunque ci sarà – non con la delegazione italiana – mentre hanno scelto di non far parte del programma italiano solo quattro autori “ribelli”che hanno rifiutato l’invito di AIE in solidarietà del collega “escluso”: Emanuele Trevi, Franco Buffoni, Samuele Piccolo e Sandro Veronesi.
In ogni caso, alla rassegna letteraria di Francoforte ci sarà “il meglio della letteratura italiana”, come spiegato da Nicola Lagioia in una intervista rilasciata a Suddeutsche Zeitung. Il programma curato da AIE si suddivide in tre fasce, quello letterario, quello professionale e quello dei cosiddetti “testimoni del tempo”.
In quest’ultima categoria il Commissario straordinario Mauro Mazza ha voluto dare rappresentanza, oltre al mondo letterario, anche ad altri settori del mondo della cultura come il cinema con la presenza di Pupi Avati, quello della musica con l’artista non vedente Frida Bollani Magoni, quello della televisione con Simona Ercolani e, ampliando ancora, a quello della spiritualità con la presenza del rabbino Rav Scialom Bahbout e del monsignor Francesco Moraglia. Presente anche l’universo dell’istruzione universitaria con il rettore della Federico II di Napoli Matteo Lorito.
Un programma colorito che non sembra aver subito la “controegemonia” della destra, anche come dichiarato dal capo della casa editrice tedesca Wagenbach Susanne Schussler: “C’è un’autrice nera, ci sono dei queer; dei risolutamente di sinistra, invero decisamente per più del cinquanta percento, e autori e autrici che pure sono pubblicamente molto critici nei confronti del governo”.
Inoltre, accanto a tutto questo, nel programma saranno presenti anche temi cari ad altre famiglie culturali e anche spazio per tutti i generi letterari, compresi quelli ritenuti meno appetibili agli addetti ai lavori come il romance, i fumetti o la letteratura religiosa che avranno lo spazio che meritano.
Inclusione di generi, di temi, di socialità e degli argomenti dell’attualità più stringente che mostrano il coraggio della cultura e il suo ruolo nella società.
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