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Alta tensione in Israele, rilasciate quattro soldatesse. Stop al rientro dei palestinesi se non verrà liberata Arbel

di Angelo Vitale -


Ore di drammatica tensione in Israele per la seconda giornata di scambio degli ostaggi, mentre cresceva – considerato il mancato rilascio della civile Arbel – il timore di ripetere la rottura della tregua come già avvenuto nel novembre 2023 e si faceva pure forte la protesta interna da parte delle famiglie di tutti gli ostaggi ancora in mano ad Hamas.

Nel primo pomeriggio di ieri l’annuncio di Hamas ai mediatori sulla lista dei quattro nomi delle persone che saranno liberate e subito dopo veniva appreso che tra queste non ci sarebbe stata, come auspicato da Israele, Arbel Yehud, la cittadina tedesco-israeliana che aveva compiuto 29 anni a Gaza e doveva essere rilasciata domenica scorsa, nel primo scambio tra ostaggi e detenuti palestinesi, poi sostituita da Hamas all’ultimo minuto. Al suo posto, domenica era stata infatti rilasciata Emily Damari, che ha doppia cittadinanza israeliana e britannica.

Israele aveva chiesto che la donna venisse rilasciata oggi, ma il suo nome non è entrato nell’elenco consegnato da Hamas ai mediatori, pare per un dissidio interno al gruppo della Jihad Islamica palestinese che la detiene. Arbel Yehud era stata rapita il 7 ottobre del 2023 insieme al fidanzato Ariel Cunio dalla sua abitazione nel kibbutz Nir Oz, dove la sua famiglia viveva da tre generazioni. Suo fratello Dolev Yehud, 35 anni, è stato ucciso durante l’assalto di Hamas e i suoi resti sono stati identificati il 3 giungo del 2024.

La decisione di Hamas di liberare quattro soldatesse nella giornata odierna, nel secondo scambio tra detenuti palestinesi e ostaggi, per Israele rappresenta una violazione dell’accordo sul cessate il fuoco che prevedeva il rilascio di donne civili prima delle soldatesse, seguite da anziani e malati.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha allora convocato il ministro della Difesa Israel Katz e i responsabili della sicurezza israeliana per valutare come rispondere alla violazione dell’accordo da parte di Hamas, infine decidendo di attendere comunque il rilascio dei prossimi quattro ostaggi, quattro soldatesse in cambio delle quali dovranno poi essere liberati tra 180 e 200 detenuti palestinesi, alcuni condannati all’ergastolo.

Nelle prime ore di stamattina, infine, la notizia che i quattro ostaggi saranno rilasciati prima del previsto. Lo ha riferito Hamas all’agenzia di stampa saudita Asharq News. Mentre al Jazeera ha riferito che i veicoli della Croce Rossa si stanno dirigendo dalla Striscia di Gaza al valico di frontiera di Kerem Shalom, nella parte meridionale di Gaza.

I quattro ostaggi, i cui nomi sono stati comunicati da Hamas nel tardo pomeriggio ieri, sono Liri Albag, 19 anni, Daniella Gilboa, 20 anni, Karina Ariev , 20 anni, e Naama Levy , 20 anni. Sono tra le sette soldatesse rapite dall’unità di sorveglianza delle Idf presso la base militare di Nahal Oz durante il massacro guidato da Hamas del 7 ottobre 2023.

AGGIORNAMENTO

Cinque suv senza insegne sono arrivati ​​in una piazza di Gaza City per la consegna degli ostaggi. Nei veicoli le soldatesse Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag, prese in ostaggio. Poco prima era arrivato sul piazzale un convoglio di veicoli della Croce Rossa: i rappresentanti dell’organizzazione erano stati condotti su un palco nella piazza, dove apparentemente hanno firmato dei documenti in vista del rilascio degli ostaggi.

I quattro ostaggi israeliani sono stati trasferiti alla Croce Rossa. Poco prima, Naama Levy, Karina Ariev, Daniella Gilboa e Liri Albag erano salite sul palco in Piazza Palestina a Gaza City, dove è avvenuto il loro rilascio.

Le soldatesse Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag, tenute in ostaggio da ottobre 2023, sono state consegnate alle truppe dell’Idf nella Striscia di Gaza. Hamas aveva consegnato poco prima i quattro ostaggi alla Croce Rossa. Le quattro saranno portate fuori da Gaza e trasferite in una struttura vicina al confine per un controllo iniziale e per incontrare i loro genitori per la prima volta dopo 477 giorni di prigionia.

Di seguito, Naama Levy, Liri Albag, Daniella Gilboa e Karina Ariev si sono riunite alle loro famiglie in Israele.

Ma arriva anche una decisione del premier israeliano. Ai cittadini di Gaza non sarà consentito di ritornare nel nord finché non verrà rilasciata Arbel Yehoud. Lo ha fatto sapere Benjamin Netanyahu, precisando che, “in conformità con l’accordo di cessate il fuoco, Israele non consentirà ai cittadini di Gaza di trasferirsi nella parte settentrionale della Striscia di Gaza finché non sarà organizzato il rilascio del civile Arbel Yehoud, che avrebbe dovuto essere liberata oggi”. La tedesco-israeliana avrebbe già dovuto essere rilasciata domenica scorsa.




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