Ambiente

AMBIENTE È SVILUPPO

di Angelo Vitale -


Crescere in modo sostenibile può significare oltre mezzo milione di posti di lavoro in 8 anni nel settore elettrico, fino al 2030, con oltre 360 miliardi di benefici economici. Questa la previsione del Piano 2030 del settore elettrico elaborato da Elettricità Futura. I 540mila nuovi posti di lavoro si aggiungerebbero agli attuali 120mila, quasi una quintuplicazione.
Alla presentazione dello studio “La filiera italiana delle tecnologie per le energie rinnovabili e smart verso il 2030” di Enel Foundation con Althesys ed Elettricità Futura anche il ministro dell’Ambiente e Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin. “L’Italia – ha detto – ha bisogno di crescere e di crescere in modo sostenibile: gli obiettivi ambientali non devono essere disgiunti dagli obiettivi sociali ed economici. Guai a contrapporre sviluppo e tutela ambientale: è il danno peggiore che potremmo fare al Paese, perché questa contrapposizione identificherebbe la green economy come strumento di decrescita, di impoverimento, di disoccupazione. Le rinnovabili sono quindi uno strumento fondamentale per la transizione ecologica e come tale sono state interpretate nel Pnrr che mette in campo ingenti risorse, oltre 11 miliardi di euro”. E poi, a proposito del richiamo che, da più parti, invita a “fare presto” su tutte le urgenze che interessano l Paese, ha spiegato che “esiste un parco di progetti e investimenti che attende il via libera dal sistema delle autorizzazioni: al ministero stiamo lavorando per sbloccare procedure spesso farraginose che bloccano questi impianti”.
Parole che confortano i risultati dello studio, che evidenzia benefici economici, sociali e di indipendenza energetica. “Il Piano 2030 del settore elettrico – ha spiegato Agostino Re Rebaudengo, presidente di Elettricità Futura. è un percorso di indipendenza e sicurezza nazionale, oltre che di decarbonizzazione, e una strategia di sviluppo della filiera elettrica in linea, peraltro, con gli obiettivi europei. Prevede di allacciare alla rete 85 GW di nuove rinnovabili al 2030, portando all’84% le rinnovabili nel mix elettrico. Raggiungendo questo traguardo, nei prossimi 8 anni l’Italia potrà ridurre di 160 miliardi di metri cubi le importazioni di gas con un risparmio di 110 miliardi di euro”.
Insomma, un’opportunità da cogliere. Ed è il momento di agire ora, ha sottolineato il vertice di Enel. “Nei prossimi anni – ha detto Francesco Starace – ci sarà sempre più bisogno di tecnologie, competenze e visione strategica a supporto della transizione energetica. E l’Italia potrà avere un ruolo da protagonista solo creando e rafforzando una catena del valore nazionale in grado di competere nello scenario internazionale. Bisogna investire lavorando su tutta la filiera, dalla lavorazione di materie prime allo sviluppo delle tecnologie, dalla generazione alla distribuzione, fino al consumo di energia, secondo un modello di sviluppo sostenibile attento all’ambiente, alle persone e alla crescita economica”.
Benefici che potrebbero valere il 2% del Pil annuo da oggi al 2030, ha avvertito Alessandro Marangoni, ad di Althesys: “La filiera delle tecnologie elettriche rinnovabili e smart nazionale, con oltre 12 miliardi di fatturato e quasi 800 imprese, è un asset strategico, con eccellenze industriali competitive a livello internazionale. La transizione energetica costituisce una straordinaria opportunità di crescita, dal momento che favorisce la supply security e l’indipendenza tecnologica, oltre che la sostenibilità ambientale”.

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