Ambiente

Ambiente, tre reati ogni ora: le ecomafie di più in 4 regioni

di Angelo Vitale -


Un ambiente che appare senza tutele se si contano in Italia tre reati in un’ora, più di settanta al giorno. A trent’anni dalla prima pubblicazione di Ecomafia, Legambiente e Carabinieri fanno il punto sulle ecomafie: in tre decenni accertati 902.356 ecoreati.

Quasi la metà, il 45,7%, si concentra nelle regioni a tradizionale presenza mafiosa e di conseguenza, per esempio, nella Campania della camorra c’è il triste primato per il maggior numero di ecoreati e per gli illeciti nel ciclo del cemento e dei rifiuti. Una fotografia che ha permesso di censire 378 clan attivi in tutte le “filiere” dell’ecomafia, dal cemento ai rifiuti, con una stima del fatturato illegale accumulato pari a 259.8 miliardi di euro.

Dopo la Campania le mafie allignano in Calabria con 84.472 illeciti, Sicilia con 82.290 e Puglia con 73.773. Al quinto posto il Lazio, prima regione del Centro Italia, con 66.650 reati. La Lombardia, ottava in classifica, è la prima regione del nord Italia con 37.794 reati.

“Senza legalità non c’è tutela ambientale – commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente –. Non bisogna abbassare la guardia e al centro delle scelte politiche va messa la salvaguardia dell’ambiente come ci ricorda l’articolo 9 della Costituzione italiana. Per questo chiediamo che vengano approvate quelle norme che ancora mancano all’appello in fatto di prevenzione e controllo, come i reati contro gli animali, le agromafie e agropirateria, chiedendo al tempo stesso allo Stato un impegno più forte nella lotta all’abusivismo edilizio”.

Fa riflettere il focus sulle inchieste relative ai traffici illegali di rifiuti: in 22 anni dal 2002 sono state 608, hanno condotto a 3.424 arresti, 10.772 denunce, coinvolgendo 1.691 aziende e 51 Stati esteri, soprattutto europei e africani. In 309 di queste è stato possibile ricostruire il totale dei rifiuti sequestrati, pari a 60,576 milioni di tonnellate: per il 40,49% fanghi di depurazione e per il 39,64% rifiuti industriali misti.


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