Economia

Anaprobio e Copagri: “Avanti con iter legge su biologico”

di Giovanni Vasso -


“Il biologico avanza a ritmo spedito in tutta Europa e anche in Italia, ma i consumi di prodotti bio viaggiano a una velocità molto inferiore rispetto alla produzione, tanto che la media comunitaria non supera a oggi il 5% del totale dei consumi alimentari; per far andare di pari passo la crescita della produzione con quella dei consumi bio diventa fondamentale lavorare per valorizzare le produzioni biologiche e canalizzarle su mercati diversi da quello convenzionale”. Lo ha sottolineato il presidente di Anaprobio Italia Ignazio Cirronis introducendo i lavori del webinar “Agricoltura biologica e PNRR: quali opportunità per le imprese?”, organizzato dall’associazione per fare il punto sulla situazione del comparto. Ai lavori sono intervenuti, inoltre, il direttore generale per la promozione della qualità agroalimentare del Mipaaf Oreste Gerini, che ha analizzato le grandi possibilità offerte dai contratti di filiera e dai BioDistretti, la presidente di FederBio Maria Grazia Mammuccini, la quale si è soffermata sulle potenzialità del PNAB, e il coordinatore del settore biologico dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari Francesco Torriani, che ha parlato delle politiche di aggregazione per il bio.

“Per supportare la crescita del bio bisogna partire dal presupposto che non rappresenta più una nicchia, ma una realtà solida e strutturata, la quale non può più attendere l’approvazione di una legge ad hoc e la messa a punto del Piano d’azione nazionale per l’agricoltura biologica-PNAB, che il Mipaaf si è impegnato a varare nel 2022”, ha osservato Cirronis, delineando alcune priorità che secondo ANAPROBIO Italia dovranno trovare spazio nel Piano e contribuire a raggiungere l’obiettivo UE del 25% di SAU bio al 2030.

Del medesimo tenore è stato l’intervento del presidente della Copagri Franco Verrascina, che concludendo i lavori del webinar ha ricordato quanto sia “importante arrivare con celerità all’approvazione della legge con disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico, intervenendo per ridurre i costi e gli oneri burocratici che gravano sulle spalle di tutti i produttori agricoli, agendo poi sulla leva fiscale e mettere in campo determinate azioni che, in una congiuntura particolarmente delicata quale quella attuale, possano contribuire a rilanciare i consumi, anche attraverso il rafforzamento delle relazioni con la GDO”.

“Una simile azione, non più rinviabile, non può prescindere da una attenta analisi dei costi di produzione, partendo dai continui rincari sul versante energetico e relativi al costo di mangimi e dei fertilizzanti, e riconoscere il principio in base al quale i prezzi dei prodotti agricoli, ed anche di quelli biologici, non possono essere inferiori ai costi di produzione”, ha detto Verrascina.


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