Esteri

Ancora allarme terrorismo in Russia, Zelensky va avanti con le epurazioni

di Ernesto Ferrante -


Mosca monitora con attenzione persone e movimenti per sventare sul nascere nuovi pericoli. Mentre procedono a ritmo serrato le indagini sui responsabili della strage al Crocus City Hall dello scorso 22 marzo (il bilancio dei morti è salito a 144, quello dei feriti a 695, l’Fsb ha arrestato tre “cittadini dell’Asia centrale” che stavano pianificando un attacco terroristico a Stavropol. I servizi russi hanno sequestrato componenti per ordigni artigianali e proza dei tre arrestati.
“Il Servizio Federale di Sicurezza della Federazione Russa ha represso le attività terroristiche di tre cittadini di uno dei paesi dell’Asia centrale, che intendevano commettere un atto terroristico mediante un’esplosione in uno dei luoghi di raduno di massa di persone”, ha affermato l’Fsb secondo quanto riportato da Ria Novosti. “Sulla base di questo fatto, il dipartimento investigativo del Servizio di sicurezza federale russo per il territorio di Stavropol ha aperto un procedimento penale” per terrorismo.
“Durante le indagini nel luogo di residenza degli accusati, si legge ancora in una nota, sono stati scoperti e sequestrati componenti di un ordigno esplosivo improvvisato, sostanze chimiche ed elementi distruttivi”. In un video si vede uno dei detenuti “venuto in un negozio per comprare chiodi per riempire una bomba fatta in casa”.
Il Comitato investigativo federale e il Cremlino continuano ad insistere sul possibile ruolo di uno Stato straniero nel massacro rivendicato dall’Isis. La tesi delle autorità russe è sostenuta anche dalla Turchia. “Azioni del genere hanno uno sponsor”, ha dichiarato il portavoce del partito di governo turco Akp, Omer Celik. Il portavoce della formazione politica del presidente turco Recep Tayyip Erdogan si è detto convinto che l’Isis “non è in grado di portare avanti da solo un’organizzazione del genere”. Un’azione come quella che si è verificata nella capitale della Russia, “non può accadere senza il supporto dell’intelligence di qualche Paese”, ha proseguito Celik.
Nel mirino non c’è solo Kiev. I nervi sono tesi anche con la Nato. I russi, che continuano ad adotti chimici nel luogo di residenvanzare sul campo, si stanno preparando ad ogni tipo di scenario.
Il vice cancelliere tedesco e ministro dell’Economia, Robert Habeck, teme che la situazione possa precipitare: “Noi, la Germania, l’Unione europea, dobbiamo proteggerci a tutto tondo, anche dagli attacchi militari. Ogni giorno è un giorno di morte e non se ne vede la fine. Al contrario, la Russia di Putin sta passando completamente a un’economia di guerra e sta aumentando massicciamente la produzione di armi”.
Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha invitato ancora una volta il Congresso degli Stati Uniti ad approvare al più presto finanziamenti aggiuntivi. Nel corso di un’intervista a David Ignatius, editorialista del Washington Post, citata da Ukrainska Pravda”, Zelensky si è lamentato delle controversie al Congresso statunitense, a causa delle quali sono stati “sprecati sei mesi”. “Non possiamo perdere altro tempo. L’Ucraina non può essere una questione politica tra partiti”, ha sottolineato ancora. La sua è una richiesta precisa: “dateci i missili Atacms”. I razzi a lunga gittata potrebbero colpire la Crimea.
Nel frattempo, il leader ucraino continua a tagliare teste. Licenziato il collaboratore di lunga data, Serhiy Shefir, che ricopriva la carica di primo assistente dal 2019. Tra gli altri incarichi revocati, figurano quelli di Alyona Verbytska da commissario per i diritti dei combattenti, di Natalia Pushkaryova dalle funzioni di commissario del presidente per i volontari. Defenestrati anche tre consiglieri non di ruolo: il legislatore Mykhailo Radutsky, l’ex vice capo dell’Ufficio presidenziale Serhiy Trofimov e l’economista Oleh Ustenko. Appena un giorno prima la stessa sorte era toccata ad Andrii Smirnov e Oleksii Dniprov. Le epurazioni “a raffica” arrivano dopo quella pesante di Oleksii Danilov, segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale.


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