Esteri

Ancora alta tensione in Libia. La paura per l’aumento dei prezzi ha causato il blocco del petrolio

di Redazione -


Le sommosse interne da parte dei cittadini libici dovute alle proteste per la carenza di elettricità, alle condizioni di vita disumane e all’aumento generale dei prezzi hanno portato al blocco dei pozzi di petrolio e delle esportazioni con il rischio sempre maggiore per i paesi partner-commerciali di un significativo aumento del costo del greggio. La notizia dei disordini in Libia e delle sue conseguenze sulle esportazioni dell’olio nero non fa altro che complicare la situazione del mercato degli idrocarburi che, dopo le sanzioni alla Russia, e le conseguenti perdite di relative forniture, ora si trova alle prese con la carenza di quelle libiche. Il risultato catastrofico potrebbe tradursi non soltanto nella diminuzione degli stoccaggi preventivati e programmati, ma anche e soprattutto nell’aumento dei prezzi, rendendo necessario un ulteriore sacrificio economico sul mercato degli idrocarburi per i paesi europei.

La Noc (National Oil Corporation) libica, infatti, attraverso il suo presidente Mustafa Sanalla, si è vista costretta a dichiarare la causa di forza maggiore sulle esportazioni ad Asidra, Ras Lanuf, Brega e Zuetina per via dei blocchi della produzione e dei porti. Il caos interno è esploso in tutte le città. Mentre nella parte Est del paese africano, la situazione non è più sotto controllo, tanto che a Tobruk, il locale Parlamento, attaccato, è stato costretto a trasferirsi a Sirte sotto la protezione turca; ad Ovest il Parlamento di Tripoli supporta la protesta, cogliendo l’occasione per chiedere nuove elezioni nel segno di una stabilità uniforme interna. Con la Libia destabilizzata e la guerra in Ucraina la situazione energetica dei paesi europei si fa sempre più complessa e difficile da gestire nel breve-medio periodo. Tornano così in mente quei periodi in cui l’Italia in Libia poteva affermare ben altra autorevolezza politica, prima di rinunciare a svolgere un ruolo di primo piano nell’ex colonia.

Mariangela Marchioni


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