Ancora blackout: Milano e Roma, chiude anche la Reggia di Caserta
Si susseguono le interruzioni di corrente in varie città, giustificate nel surriscaldamento delle reti di distribuzione e nell'aumento della domanda
La Reggia di Caserta “costretta a disporre la chiusura al pubblico” a causa di un blackout elettrico che sta colpendo da ore il centro della città: un guasto che – si apprende – non troverà soluzione prima di stasera e che ha ha interessato anche il Comune e altri uffici pubblici, oltre a tutte le attività commerciali e di ristorazione del centro. La comunicazione ufficiale della chiusura è arrivata tramite i canali social sia della Reggia sia del Comune di Caserta, che hanno invitato i cittadini a seguire gli aggiornamenti ufficiali.
Un anno fa ripetute interruzioni di corrente nel Casertano
Il capoluogo di Terra di Lavoro non è nuovo ad interruzioni dell’energia elettrica, talvolta ripetute nell’arco della giornata. Settimane fa un analogo guasto si era aggiunto in città all’assenza della fornitura idrica in alcune zone della fascia collinare per il mancato funzionamento di un impianto elettrico.
La provincia di Caserta, un anno fa, era stata colpita da prolungati blackout giustificati da E-Distribuzione nell’ondata di calore stagionale. Per affrontare i disservizi la società aveva impegnato “una taskforce di oltre 250 tecnici mobilitando anche proprio personale di altri territori, insieme a 220 persone di imprese terze, e con l’ausilio di 16 gruppi elettrogeni e 10 power station” e promesso risarcimenti automatici in bolletta.
Gli altri blackout in Italia
Dopo i casi di Savona nei giorni scorsi e di Firenze e Bergamo ieri, vengono segnalate oggi interruzioni di corrente in varie zone di Roma e di Milano. In diversi comuni dell’area metropolitana di Milano, tra cui Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Bresso, Cormano, Cusano Milanino, Vimodrone e Pioltello l’energia elettrica è mancata.
Blackout che sono stati localizzati a livello di quartieri o zone cittadine e hanno coinvolto abitazioni, negozi, edifici pubblici e infrastrutture come semafori e ascensori. Le cause principali sono attribuite all’ondata di caldo eccezionale che ha provocato un forte aumento della domanda di energia per i condizionatori e il surriscaldamento delle reti di distribuzione.
Torna alle notizie in home